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14 febbraio 2011

Hotmail aggiunge gli alias


Contro lo spam Microsoft propone una modifica in Hotmail permettendo di creare cinque indirizzi e-mail per ciascun utente registrato.

Un account principale per le comunicazioni più importanti e sicure e altri quattro da poter usare per situazioni meno sicure. 

Può capitare infatti di doversi registrare su un sito per poterlo visitare una volta sola o per poco tempo e poi non consultarlo più. Microsoft  vi viene in aiuto con questa nuova funzionalità di Hotmail che permette di creare un'altro account alias, che al momento in cui non serve più o che fosse colpito da spam si potrà cancellarlo o crearne un'altro con un nome differente.  

Potrete crearlo o da opzioni, oppure più semplicemente cliccando su posta in arrivo l'icona ingranaggio "Crea un alias di Hotmail". Dopo averlo creato ricevere un' e-mail dal Team Hotmail di conferma della creazione dell'alias e come poterlo utilizzare.


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11 luglio 2010

G Data, ondata di false e-mail come conferma ordine

I primi di questo mese G Data ha dato comunicazione di una nuova ondata di spam che, tra gli altri, ha preso di mira Amazon e buy.com.

Le false e-mail contengono false conferme d’ordine che in apparenza sembrano vere. Tutte le e-mail contengono degli URL che rimandano a siti infetti. Con questi ultimi attacchi i criminali online mirano ad inserire nuovi pc zombie nelle loro botnet. Dopo che l’infezione malware ha avuto successo, il computer viene così utilizzato come distributore di ulteriore spam senza che l’utente ne abbia sentore. Oltre a ciò i cyber criminali installano un finto software antivirus. In questi casi è opportuno, come sempre, cancellare immediatamente questo tipo di e-mail ed evitare di cliccare sui link in esse contenuti. Gli utenti che hanno scelto le soluzioni di sicurezza G Data sono già protetti contro quest’ultimo attacco.


Se gli utenti cadono in questo tipo di trappola e l’attacco condotto via Internet ha successo, un bot (programma maligno) viene installato sul Pc della vittima. Questo bot resta sul computer, si nasconde e connette il computer a una botnet. I Pc infetti vengono così immediatamente usati per distribuire spam. Inoltre questi programmi maligni caricano ulteriore malware tra cui un finto programma antivirus chiamato “Defense Center”.

Gli utenti delle soluzioni per la sicurezza di G Data sono già protetti contro questa minaccia. G Data ha identificato quest’ultimo malware come Trojan.FakeAV.LAV (finto programma antivirus) e Trojan.Generic.4338292 (bot). 

Informazioni sulle e-mail pericolose
Gli indirizzi del mittente appaiono tutti provenire, ad un primo sguardo, da indirizzi .com e hanno i seguenti oggetti:

Your Amazon.com Order (DXX-XXXXXXX-XXXXXXX)
Thanks for your order!
Your [WEBSITE] account information has changed
Please confirm your message
Confirm your e-mail address for Windows Live ID

Tutti i link contenuti nelle mail rimandano a siti maligni come i seguenti:

http://vi[removed]ay.fr/index2.html
bo[removed]on.kr/index2.html
so[removed]a.co.kr/index2.html
http://cr[removed]lf.fr/index2.html
http://pu[removed]ep.com/
http://to[removed]ms.com/index2.html
http://www.pl[removed]hl.com/index2.html
http://st[removed]si.org/index2.html

Il finto antivirus software
Il software maligno scoperto da G Data va sotto il nome di “Defense Center” e fa credere all’utente che il suo computer sia infettato da una grande varietà di malware. Per pulire il Pc dovrebbe quindi acquistare questo software che, in realtà, è un software antivirus falso.

Gli attacchi
Un estratto dei pericoli che sono stati scoperti include exploit PDF e Java, come pure un punto debole nel Microsoft Windows Help and Support Center (CVE-2010-1885). 

Consigli
G Data raccomanda di cancellare dal proprio sistema ogni e-mail proveniente da utenti sconosciuti. Se dunque non avete ordinato nulla da Amazon, non c’è nessuna ragione di aprire questo tipo di e-mail. Dal momento che i criminali online continuano a contraffare le e-mail degli shop online sfruttando la loro buona reputazione, è necessario:

• Controllare il mittente
• Nel caso di una conferma d’ordine, controllare in maniera accurate il numero d’ordine e il prezzo
• Controllare dove indirizzano i link prima di cliccarci sopra sfruttando la funzione mouseover.

Potete trovare un’approfondita analisi di tutto questo sul G Data security blog:


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23 giugno 2010

Segnalare i tentativi di Phishing da Gmail

Chi usa Gmail, è a conoscenza che è possibile eliminare i messaggi di Spam, tramite l'apposito tasto che viene fornito nella casella di posta, ma forse non tutti sanno che è possibile segnalare i casi di Phishing ricevuti al proprio indirizzo Gmail, per proteggersi da tentativi di truffe, phishing o di furto di dati.

Google mette sull'avviso che può succedere di ricevere delle e-mail che sembrano arrivare da Google in cui verrebbe richiesto di confermare, con urgenza, la password del proprio account per evitare che questo sia eliminato, oppure un' e-mail in cui ci viene comunicato che Google ci segnala di aver vinto alla lotteria, e via dicendo.

Queste e-mail hanno lo scopo, da parte di malintenzionati, di impossessarsi dei dati dell'utente a cui vengono inviati questi falsi messaggi.

Google precisa che non invierà mai messaggi di questo genere, non esiste nessuna “lotteria di Google”, e Gmail o Google non richiede informazioni personali come dati bancari o password.

Come per ogni e-mail sospetta, non solo intestata Google, non bisogna mai rispondere consegnando i propri dati personali a perfetti sconosciuti e soprattutto evitare di cliccare su link che potrebbero installare sul computer malware pericolosi, meglio cestinare l'email.

Il team di Google chiede di aiutarli a combattere queste frodi segnalando i tentativi di truffa.

Per farlo mette a disposizione un pulsante triangolare in alto a destra del messaggio, vicino a Rispondi, lì troverete la possibilità di segnalare il tentativo di phishing, oppure è possibile segnalare  questo genere di frodi o attacchi all'indirizzo email phishing@google.com, o ancora se il messaggio provenisse da un indirizzo Gmail, puoi segnalarlo tramite il modulo messo a disposizione da Google stessa.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il Centro assistenza Gmail


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7 maggio 2010

Una falsa e-mail firmata Adobe

Circolano alcuni falsi messaggi e-mail che sostengono di  essere un avviso di sicurezza per i clienti Adobe.

Questi messaggi sono firmati come "James Kitchin" da "Adobe Risk Management" (o simili) e contengono un falso link per scaricare le istruzioni, nonché un aggiornamento di sicurezza [CVE-2010-0193 (o simili)].

Si consiglia di prestare molta attenzione perchè queste e-mail non sono state inviate da Adobe o per conto di Adobe, quindi non dovete accedere ai falsi link.

I clienti che sottoscrivono il servizio di notifica via email, sulla sicurezza di Adobe, non ricevono mai un collegamento diretto a un file eseguibile per un aggiornamento di sicurezza, ma un link che porta al dominio Adobe.com (cioè http://www.adobe.com/go/apsb10-09).

Via Blogs.adobe.com.

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4 maggio 2010

Un virus molto pericoloso minaccia la messaggistica

Palevo è un virus già conosciuto, che si ripresenta con una nuova variante in grado di far saltare i sistemi non protetti attraverso link a false gallerie fotografiche.

A darne comunicazione è BitDefender®, famosa società di sicurezza anti-malware, mettendo in guardia gli utenti su una campagna di spam che si sta diffondendo in questi giorni.


Il messaggio sollecita di cliccare un link accompagnato da una faccina sorridente, che riporta a un’immagine o a una galleria fotografica. 

In realtà non si apre nessuna collezione di immagini, ma un link richiede di salvare un file .JPG. Il file non è ovviamente .JPG.ma un un eseguibile in cui si cela il Worm.P2P.Palevo.DP.


Il worm crea diversi file nascosti nella cartella Windows: mds.sys, mdt.sys, winbrd.jpg, infocard.exe e modifica alcune chiavi di registrazione per arrivare a questi file con l’intenzione di annientare il firewall del sistema operativo.

Palevo. DP ha inoltre una componente backdoor, che permette ai criminali di prendere il controllo del computer compromesso, installare altri malware e rubare file, può anche lanciare campagne di spam e offensive malware verso altri sistemi. 

La famiglia di virus Palevo è in grado di intercettare password e altri dati sensibili inseriti nei browser Firefox e Internet Explorer.

Questo pericoloso worm, attacca anche i network di condivisione e i dispositivi USB di memoria, creando un file autorun.inf. 

Se i dispositivi removibili vengono utilizzati su altri computer con la funzione Autorun attivata o non protetta, il sistema viene automaticamente infettato.

Il worm Palevo colpisce anche gli utenti delle piattaforme di condivisione P2P, come Ares, BearShare, iMesh, Shareza, Kazaa, DC++, eMule and LimeWire, aggiungendo il proprio codice malevolo ai file in condivisione. 

Si consiglia di non aprire mai link sospetti e di mantenere costantemente aggiornati sia i propri sistemi operativi che i programmi di sicurezza come gli antivirus.

Per ulteriori informazioni sulla sicurezza potete vistare il sito  Malwarecity.com by BitDefender ©


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Un numero verde contro lo spam telefonico

Quando si parla di spam si pensa immediatamente a quello inviato tramite e-mail, ma purtroppo vi è anche quello telefonico. Se siete stufi di essere importunati dallo spam telefonico, arriva una soluzione.

Purtroppo anche a causa della crisi, molte aziende utilizzano i call center per telefonarvi a tutte le ore e proporvi qualunque prodotto commerciale.

Contro il telemarketing molesto, sarà attivato il numero verde anti-spam e il Registro delle Opposizioni. Se non vorrete essere molestati dal telemarketing, potrete iscrivervi al Registro via e-mail, oppure telefonando a un numero verde o tramite raccomandata. Una volta che sarete inseriti nel Registro, non potrete più essere contattati a scopo pubblicitario.

Le associazioni dei consumatori non sono soddisfatte di questa soluzione,  perché avrebbero preferito un registro con i nomitativi di utenti a cui fosse permesso chiamare e il divieto di contattare tutti gli altri.

Per ora il numero e l'indirizzo sono ancora da definire, comprese le modalità di funzionamento che dovranno essere stabilite con apposito DPR, da emanarsi entro il 25 maggio 2010.

Maggiori info su Aduc.it  art.1 e art.2

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29 aprile 2010

I topic più usati nello spam

Qualche giorno fa G Data metteva in guardia gli utenti su una campagna di e-mail  con oggetto l’eruzione del famoso vulcano islandese, rivolte ad:
"indirizzare gli utenti su negozi di farmaci online, ma non è affatto escluso che questa tipologia di spam possa essere interessata da ulteriori varianti per diffondere malware, piuttosto che per lanciare at-tacchi di phishing."  
Oggi viene segnalata un'interessante indagine condotta dal team della società produttrice di software di sicurezza informatica, sui topic più usati nello spam.

Continuano costantemente ad essere spedite mail di spam relative a prodotti farmaceutici, ma tra gli argomenti più trattati si segnalano ancora il vulcano i-slandese Eyjafjallajökull, lo sport, la politica e gli show tv.

Come già sottolineato a proposito dell’eruzione del vulcano islandese, gli scammers continuano a sfruttare gli argomenti più discussi sui vari mezzi di informazione per diffondere in grande quantità le loro mail di spam. G Data ha identificato i topic ultimamente più utilizzati e scelti in relazione ai maggiori interessi degli utenti.

Questa nuova ondata di spam proviene principalmente da indirizzi russi. Le mail in questione sono camuffate da newsletter inviate da MSN.


Chi si nasconde dietro questa campagna?

Le analisi condotte da G Data sui siti internet collegati alle mail di spam relative a prodotti farmaceutici come quelli della  “Canadian Pharmacy”, per esempio, hanno mostrato come ci siano soltanto quattro società coinvolte nella registrazione dei domini Internet e come tutti i domini utilizzati siano stati registrati soltanto negli ultimi giorni. 



I domini identificati sono i seguenti:

    * oftenpush.com
    * usuallife.com
    * extolbell.com
    * peopleeasy.com
    * flairfew.com
    * sugarspoke.com
    * themreply.com [offline]
    * seemlychief.com [offline]
    * givingvery.com [offline]
    * allownine.com [offline]
    * quartwin.com [offline]
    * maxistood.com [offline]



Le società che li hanno registrati sono invece:

    * China Springboard Inc (China)            
    * BIZCN.COM, INC. (China)
    * BEIJING INNOVATIVE LINKAGE TECHNOLOGY LTD (China)
    * 35 TECHNOLOGY CO., LTD (China)

Tutti i siti internet sono in hosting sullo stesso server che è situato in Cina. Va però notato come lo stesso server di hosting a volte cambi. Dall’inizio della sua ricerca G Data ha trovato, infatti, già due server incriminati: 119.88.56.123 e 61.136.59.69.

Gli oltre 900 oggetti delle mail analizzate includono ben 825 ultime parole che iniziano tutte con la lettera “A” (si veda la lista di seguito). Si tratta di un semplice escamotage di cui si servono gli scammers per cercare di superare i filtri anti-spam utilizzando parole ritenute non certo pericolose.

Questi sono alcuni esempi degli oggetti delle mail di spam comparse nell’ultima settimana:

    * 200,000 flood Shanghai Expo preview acoustics
    * Air travel updates amid volcanic ash addibility
    * Alain Robert: Living on the edge adamances
    * Apple posts record quarter accordingly
    * AT&T unveils Buzz.com aerobatics
    * Cairo reporter on the city’s best actifier
    * China pays tribute to quake victims acarpous
    * China under growing currency pressure alamos
    * Chrysler in $143M profit aitch
    * Conservatives unveil manifesto acnodes
    * Country profile: Georgia aglets
    * Cricket: IPL is hit by corruption claims agnails
    * Enjoy a glass of Georgian wine acatholic
    * Eruption's disruption to business actualist
    * Fears volcano chaos will continue advising
    * Football: Bayern smash seven goals afters
    * Football: Inter fight back to stun Barca accommodated
    * Football: Lyon target win over Bayern adenological
    * Fraud Case upstages Goldman results agrestic
    * Georgia's 47-year-old prima ballerina  agednesses
    * ‘Glee’ + Madonna = perfection accesoiries
    * Goldman Sachs was top Obama donor abdications
    * Golf: Obama plays more golf than Bush abietineous
    * Golf: Ochoa announces her retirement aerogen
    * Guru's family releases a statement adaunt
    * Jin and Sun reunite on 'Lost' abilo
    * Many teens send 100-plus texts a day acrolith
    * Mumbai's most haunted locations accension
    * Navy SEAL’s trial opens adonin
    * Officials defend ash cloud flight ban acridanv
    * On Patrol in Kandahar abelite
    * Outsider opens up UK election adjoint
    * Poland to hold June 20 vote aiel
    * Republic of Georgia's unique ballet afferent
    * Sport left grounded by volcano aerophysics
    * Striving to play perfect Macau game acidulating
    * ‘Sudden’ split for Mel Gibson agrimony
    * Susan Boyle writing memoir accouchement
    * Test your knowledge of Georgia acetaniside
    * UK party sweary campaign adynamy
    * UK regulator launches Goldman probe absolve
    * Uncorking Georgia's wine heritage acutely
    * United in sorrow in Poland afeard
    * Unseen Unesco World Heritage Sites airspeed
    * Volcano ash affects air travel acoluthic
    * Warsaw: 1,000 miles from home absurdist
    * What will Facebook announce today? Acinary
    * Who loves the Democrats? afterwhile
    * Wind farm fight splits Cape Cod adjuratory
    * World's top woman golfer retires acidic
    * Zaza Pachulia: Georgia basketball hero acrobatholithic

Come si vede vengono sfruttati eventi sportivi come la recente vittoria del Bayern in Champions League, personaggi politici famosi come il Presidente Obama, eventi di ampio risalto mediatico e personaggi del mondo dello spettacolo come la celebre cantante Susan Boyle lanciato dallo show Britain’s Got Talent.

Via G Data

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8 marzo 2010

Debellate due botnet: Waledac e Mariposa

In questi giorni sono state fermate due importanti botnet una dal nome Mariposa e l'altra Waledac.

La prima è stata debellata dalle autorità spagnole che hanno arrestato tre uomini. La maxi-operazione è stata condotta con la collaborazione dell'Fbi. La botnet, di cui si hanno notizie già dal 2008, aveva infettato più di 13 milioni di computer in 190 Paesi tramite un virus trojan.


Grazie all’enorme numero di computer infettati (una botnet è una rete di computer collegati ad internet che fanno parte di un insieme di computer controllato da un'unica entità), la rete poteva procedere a attacchi contro determinati server, inviare spam, sottrarre dati personali o finanziari.

Approfondimenti sul sito Pandalabs.

L'altra botnet sconfitta si chiama Waledac che ha portato alla chiusura di 277 domini collegati a questa rete criminale. L'artefice questa volta è Microsoft che con l'auito di alcuni partner e l'ausilio dei suoi legali sono riusciti ad ottenere da un giudice la soppressione dei domini incriminati.

Anche questa botnet aveva reso possibile, grazie ad una rete di pc attivabili da remoto, di inviare moltissime e-mail di spam e attacchi DDoS e altre minacce informatiche.

Dopo l'ingiunzione del 22 febbraio scorso, molti dei sistemi di controllo della botnet sono stati disattivati, ma non ha ripulito i computer infettati, infatti, Microsoft consiglia di seguire i suggerimenti della guida pubblicata sul suo sito dedicato alla sicurezza su Internet e scaricare il proprio tool per l'individuazione di malware.

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7 marzo 2010

Microsoft, bloccare pc infetti


Se i pc sono infetti vanno messi in quarantena. L'idea suggerita alla RSA Conference è di Scott Charney (vicepresidente Microsoft dell'area Trustworthy Computing), il quale lancia l'idea di bloccare l'accesso a Internet ai computer infetti.

L'ipotesi scaturisce dall'associazione di quarantena sanitaria; se una persona ha una malattia infettiva viene separata dalle altre persone per evitare il contagio, curata e poi reinserita nella società. Analoga fine dovrebbero fare i computer infetti che, verrebbero bloccati dagli ISP per il tempo necessario ad essere ripuliti.

Un computer infetto, oltre a creare malfunzionamenti, può essere un rischio per la privacy dell'utente dello stesso, ma è soprattutto un veicolo di infezione per altri computer collegati alla rete, contribuendo all'aumento della diffusione di virus, spam, worm, malware e altre minacce informatiche.

Per bloccare questa situazione verrebbero chiamati in causa i provider che dotandosi di strumenti idonei, verificherebbero se i computer sono sterili o infetti nel momento in cui si collegano alla rete.

Questa l'idea sottoposta. Ora al di la del fatto che sicuramente avere meno pc infetti in rete sarebbe davvero una gran cosa, vogliamo davvero che i provider ci siano così tanto con il fiato sul collo?

Forse si dovrebbe trovare un sistema che permetta all'utente di prendere consapevolezza dell'uso di un computer in rete ed i rischi che corre, l'idea di una sconnessione forzata potrebbe creare dei grossi problemi, magari impossibilità di effettuare un pagamento on-line improrogabile o ancora una prenotazione medica alla quale non vi è altra possibilità che la rete, il rischio di violazione della privacy da parte degli ISP, e non per ultimo l'errore che può capitare da parte di un software che monitora un computer reputandolo infetto quando non lo è. Davvero molte le incognite su questa nuova idea, voi cosa ne pensate?

Altre info su Cnet.

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4 marzo 2010

Un sito in aiuto ai tifosi dei mondiali di calcio

Tra qualche mese, esattamente l'11 giugno prossimo inizieranno i mondiali di calcio e moltissimi appassionati di questo sport potrebbero essere le vittime di possibili frodi o minacce veicolate tramite il web.

Symantec, avendo rilevato che anche altri eventi sportivi sono stati obiettivo degli autori di malware e degli spammer, ha deciso che monitorerà attentamente le attività pericolose su Internet collegate ai mondiali di calcio, ma ha anche dedicato un sito su cui fornirà dati, commenti, consigli sul tema della sicurezza e link utili dedicati a tutti gli appassionati di calcio che navigano su Internet a caccia di notizie, biglietti e informazioni riguardanti il torneo.

Il sito si chiama 2010netthreat e sarà un valido aiuto per tutti gli appassionati di calcio, in questo modo eviteranno di accedere a siti fasulli o a truffe ordite per poter impossessarsi di dati importanti.

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19 dicembre 2009

Attenzione alle cartoline digitali natalizie


Tra pochissimi giorni è Natale, e molte persone utilizzano le cartoline elettroniche per mandare gli auguri alle persone care o ad amici.

Purtroppo però, come per ogni evento importante o festività, i cybercriminali ne approffitano per inviare spam e in coincidenza con l’arrivo del nuovo anno useranno e-card contraffatte e pagine web modificate per distribuire malware ed infettare così i computer degli utenti per poi prenderne il controllo.

Gli esperti di G Data hanno catalogato un numero molto elevato di varianti relative a cartoline elettroniche di auguri per Natale e per il nuovo anno.

Ralf Benzmüller, Manager di G Data Security Labs: “Il numero delle e-card di auguri contraffatte non è cambiato in maniera rilevante rispetto all’anno passato, ma come sempre assistiamo a un aumento significativo delle stesse durante il periodo natalizio. I criminali online, infatti, puntano molto su questo mezzo per ottenere risultati dal momento che in questo periodo le persone sono più predisposte a cliccare, magari senza pensarci, su file allegati o link che rimandano a siti web di auguri.

Particolare attenzione al campo “oggetto”
I veri provider di cartoline elettroniche di auguri mettono sempre il nome completo del mittente nell’oggetto della mail. Cartoline di auguri che provengono “da un amico” o “da un vicino di casa” o perfino “da un collega” o da qualsiasi altra fonte anonima dovrebbero essere ignorate e immediatamente cancellate. Errori di battitura e di grammatica nell’oggetto della mail o nel testo stesso sono un altro indizio chiaro della falsità del messaggio.

Cancellare gli allegati e attenzione ai link
In alcune mail la cartoline di auguri si presenta come un semplice file allegato. Queste e-card vanno immediatamente cancellate. I veri provider che offrono questo servizio non mandano mai cartoline di auguri sotto forma di allegato.

Bisognerebbe fare attenzione anche a quelle mail che invitano a cliccare un link e quindi scaricare un file. I siti che possono apparire in questo caso, sebbene ad un primo colpo d’occhio possano sembrare normali, nascondono solitamente del malware che viene scaricato nel computer dell’utente.

Un altro mezzo per infettare i pc di chi riceve una e-card è una richiesta di update del flash player, di vari mp3 player piuttosto che di un particolare codec. Una volta che viene aperta la falsa pagina web di auguri si apre di norma un pop up che invita a scaricare un update per determinati software. In questo caso non bisogna scaricare mai nulla perché gli update software genuini non si presentano via pop up e di norma si scaricano direttamente dal sito Internet del produttore.

Siti infetti di e-card
I rischi di infezione non si nascondono soltanto nelle cartoline inviate via mail. G Data ha scoperto anche un certo numero di siti internet infetti che propongono l’invio di cartoline di auguri. Tramite uno script mascherato presente nel sito il browser viene reindirizzato su un determinato server e quindi il Pc viene infettato con un’infezione di tipo drive-by.

Le conseguenze di un’infezione
In alcuni casi un virus o un cavallo di Troia possono infettare il sistema attraverso uno dei tanti varchi aperti e quindi registrare i dati personali dell’utente.

In altri casi i computer possono essere inseriti all’interno di una botnet e quindi controllati da remoto dai criminali. In questo caso vengono a loro volta spesso utilizzati come mezzo per distribuire altro spam e malware.

Suggerimenti per la sicurezza

-Cancellare le e-card provenienti da mittenti anonimi senza neppure leggerle
-E-card con numerosi errori di battitura o di grammatica vanno cancellate immediatamente
-Cancellare le e-mail che presentano cartoline di auguri sotto forma di allegato
-Non cliccare mai su alcun link presente nelle mail senza prima averne considerato le eventuali conseguenze
-Effettuare l’upload di software solo direttamente dal sito del produttore e non attraverso pop up.

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17 settembre 2009

Spam in aumento, del 2000 per cento

Dai Laboratori di Panda Security ci arriva questa nuova segnalazione, l'invio di spam tramite la tecnica NDR  (non-delivery report) ha subito un aumento del 2000 %.
I (NDR) non-delivery reports sono i rapporti di mancato recapito che arrivano nelle nostre caselle di posta quando un messaggio non è stato inoltrato correttamente o l'inidirzzo a cui si è inviato un messaggio e-mail non è corretto o ancora disattivato. Il 20% dello spam mondiale ha utilizzato questa tecnica.

Generalmente, sono avvisi legittimi, ma di recente vengono sfruttati dai cyber criminali per distribuire spam, utilizzando il vero nome del mittente. Il suo contenuto è spedito come un allegato al finto messaggio NDR ed in molti casi gli utenti, che in realtà non hanno inviato alcuna email, per curiosità lo aprono.

Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda Security afferma "fino ad oggi non ci sono conferme che gli NDR siano una tecnica per superare i filtri anti-spam o un effetto collaterale degli attacchi dictionary. In ogni caso, è tra le più usate di recente. Queste ondate di spam sono generate attraverso reti di bot (computer infetti controllati dai cyber criminali per lanciare spam). Nonostante molti NDR siano messaggi di posta legittimi e facciano parte delle funzionalità dei mail system, fino ad ora molte tecnologie anti-spam non sono in grado di individuare o bloccarle."

Ulteriori informazioni sul sito Panda Security.

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29 luglio 2009

Le minacce del secondo trimestre 2009, spam e botnet

Secondo il report di McAfee, ci porta a conoscenza dell'andamento del malware relativo al secondo trimestre del 2009, dove lo spam è aumentato del 141% dal mese di marzo, ma evidenzia anche l’allarmante espansione di botnet e di minacce di malware AutoRun, ovvero ad esecuzione automatica.

Oltre 14 milioni di computer sono stati colpiti da botnet di criminali informatici, superando di un ulteriore 16% la crescita del trimestre precedente. Il report ha confermato le previsioni di McAfee del primo trimestre secondo cui l’ondata di botnet avrebbe ridefinito i livelli massimi di spam, superando il precedente picco di ottobre 2008, prima della chiusura di McColo, l’ISP che distribuiva spam.

I ricercatori McAfee hanno inoltre rilevato che, nell’arco di 30 giorni, il malware AutoRun ha infettato oltre 27 milioni di file. Questo tipo di malware, che sfrutta le funzionalità Auto-Run di Windows, non richiede alcuna azione da parte dell’utente per attivarsi, e spesso viene diffuso tramite dispositivi USB portatili. Il tasso di rilevamento supera del 400% persino il devastante worm Conficker, rendendo AutoRun il tipo di malware numero uno rilevato nel mondo.

L’aumento di attività a livello di bot e spam a cui si è assistito nel corso degli ultimi tre anni è allarmante, e la minaccia del malware ad esecuzione automatica continua a crescere,” ha affermato Mike Gallagher, Senior Vice President and Chief Technology Officer dei McAfee Avert Labs. “L’espansione di queste infezioni ci ricorda il preoccupante danno potenziale che può essere causato da computer non protetti nelle nostre case e sul posto di lavoro.”

La crescita di Botnet genera nuovi attacchi cibernetici e l’aumento di spam.

Altri quattordici milioni di computer sono stati trasformati in botnet questo trimestre, arrivando a una media di oltre 150.000 computer infettati quotidianamente, o al 20% dei personal computer acquistati ogni giorno (Fonte: Gartner 2009). La Corea del Sud è stata interessata dal più ampio aumento di attività di bot, con un aumento del 45% di nuovi computer infettati nel corso dell’ultimo trimestre. Tali botnet sono state utilizzate per eseguire attacchi DDoS contro la Casa Bianca, il New York Stock Exchange e il sito web del governo sud coreano a inizio luglio.

Se la crescita in Sud Corea è significativa, rappresenta meno del 4% di tutti i nuovi bot nel mondo. Gli Stati Uniti rappresentano il 15% di nuovi computer zombie.

L’espansione di botnet rappresenta inoltre il motore principale della crescita di volume di spam, che è ora al 92% di tutte le e-mail. I volumi di spam hanno ora superato del 20% i record più elevati, crescendo a una velocità costante di circa il 33% ogni mese. In altri termini, i volumi di spam crescono di oltre 117 miliardi di email ogni giorno.

Crimine informatico “as a service”.

Mentre il numero di botnet continua a crescere, gli scrittori di malware hanno iniziato a offrire software malevolo “as a service” a coloro che controllano le botnet. Attraverso lo scambio o la vendita di risorse, i criminali informatici distribuiscono istantaneamente nuovo malware a un pubblico più vasto. Programmi come Zeus – strumento di semplice utilizzo per la creazione di Trojan – continuano a rendere sempre più facile la creazione e la gestione di malware.

I cybercriminali puntano a Twitter e ai Social Network.

Negli ultimi tre mesi, l’aumento di popolarità ha reso Twitter un nuovo obiettivo per i cybercriminali. Malware come il worm “Mikeey” e nuove varianti del Trojan Koobface attaccano gli utenti attraverso messaggi tweet e URL abbreviati. Gli account di spam su Twitter stanno diventando sempre più diffusi. Gli account amministrativi di Twitter sono stati inoltre colpiti in diverse occasioni, offrendo ai criminali informatici accesso ad account privati di celebrità e politici, come Britney Spears e Barack Obama, permettendo persino la pubblicazione sul Web di documenti finanziari e informazioni strategiche sensibili.

Facebook e MySpace rimangono forti vettori di attacco per i cybercriminali. A maggio, i messaggi sui social network hanno diretto gli utenti a 4300 nuovi file Koobface.

Il report completo di McAfee sulle minacce per il secondo trimestre 2009 è disponibile in .pdf.

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24 luglio 2009

Il report sullo spam di Sophos

Ci lamentiamo molto dello spam, e quasi sempre arriva dall'estero, ma anche l'Italia si sta facendo spazio tra i paesi che produco più spam, siamo alla posizione dieci, è ciò è molto triste.

A darne notizia è la Sophos, che ha stilato la consueta sporca dozzina, riscontrano che l'Italia ha scalato di due posti questa brutta classifica.

Analizzando tutti i messaggi di spam ricevuti dalla rete aziendale di trappole per lo spam installate in tutto il mondo, gli esperti di SophosLabs hanno identificato le principali nazioni responsabili di spamming tra aprile e giugno 2009.

Durante il secondo trimestre del 2009 gli Stati Uniti hanno continuato a generare una quantità di spam superiore a quella di ogni altro Paese, totalizzando il 15,6% dello spam in circolazione nel mondo. La Russia, invece, ex superpotenza dello spam, continua a perdere posizioni in classifica e si attesta al nono posto, registrando una percentuale trascurabile di messaggi indesiderati pari al 3,2%.

In questa "hall of shame", la Polonia è il Paese che ha registrato l'aumento più significativo rispetto al precedente trimestre, salendo dalla decima alla sesta posizione con il 4,2% del totale dei messaggi di spam inviati in tutto il globo. La Colombia è l'unica nazione che non figura più nella "sporca dozzina" rispetto al primo trimestre del 2009 e ha lasciato il posto al Vietnam, new entry del trimestre.

I dodici Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di spam a livello mondiale tra aprile e giugno 2009 sono i seguenti:
Walter Narisoni, Sales Engineer Manager di Sophos Italia ha dichiarato: "Occorre che gli utenti di Internet proteggano adeguatamente i propri computer da eventuali attacchi alla sicurezza e si impegnino a non alimentare il fenomeno dello spam".

Sophos e non solo, raccomanda di aggiornare automaticamente la protezione antivirus e di implementare una soluzione integrata sui gateway web e di posta per tutelarsi da virus e spam.

Maggiori info sul sito Sophos.

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23 luglio 2009

Trappola spam sul sito MOOO.COM

Una finta vendita di liquidazione con prezzi super scontati sul sito internet MOOO.COM viene in questi giorni promossa attraverso una campagna spam di grandi dimensioni. A causa della crisi economica, viene ribadito, il sito MOOO.COM chiuderà l’attività e per questo vende tutti i suoi prodotti anche con sconti fino al 95%.

La segnalazione ci arriva da G DAta, e ci avvisa che chi riceve la mail contenente nell’oggetto “vendita in liquidazione” (clearance sale) viene invitato a cliccare su un link che dovrebbe indirizzarlo a una pagina contenente le informazioni sui vari prodotti in vendita.


La minaccia però è dietro l’angolo. Il link in questione, infatti, porta ad un file chiamato ausverkauf.exe il quale contiene una versione del noto Trojan Buzus. I Trojan della famiglia Buzus, una volta infettato il sistema delle ignare vittime, ne effettuano una scansione volta a recuperare vari tipi di dati personali (carte di credito, online banking, accessi ftp) che vengono poi trasmessi ai cyber criminali che hanno ordito l’attacco. Oltre a ciò questo malware causa una diminuzione delle impostazioni di sicurezza che rende i Pc delle vittime ancora più esposti ad ulteriori attacchi.

Va poi sottolineato come il sito MOOO.COM non abbia nulla a che fare con un portale di vendite online trattandosi solo di un servizio DNS libero attraverso il quale i sub-domini di MOOO.COM vengono impostati al fine di indirizzare poi su specifici target.

Ancora una volta risulta evidente una delle strategie preferite dai criminali online, che tentano di sfruttare determinate tecniche di attacco per ingannare gli utenti e carpire così alcune informazioni importanti come i dati personali delle loro carte di credito (il cosiddetto social engineering).

In questo caso il grande sconto proposto rappresenta una tentazione molto forte per cliccare sul link proposto e così infettare il proprio computer.

Come al solito per tutti, e non solo per i cacciatori di offerte particolarmente convenienti sul web, valgono alcuni avvisi basilari come quello di non accettare download che appaiono dopo aver cliccato su vari link, piuttosto che proteggersi con un scanner antivirus dotato di filtro http.

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20 giugno 2009

Nuovo calo dello spam grazie alla chiusura di un ISP

È di nuovo calato il volume di spam, grazie alla chiusura di un Internet Service Provider. Già alla fine dell'anno scorso abbiamo avuto una boccata di respiro nella nostra casella di posta elettronica grazie alla chiusura di una società di hosting, esattamente McColo Corporation.

La Federal Trade Commission (FTC), qualche settimana fa ha imposto la chiusura di un Internet Service Provider, precisamente Pricewert LLC situata in Oregonce ma i gestori vivono in Belize.

Questa società è stata accusata di ospitare malware, siti con contenuti pedopornografici di aver arruolato cybercriminali, siti web distributori di contenuti illegali, spyware, virus, phishing e qualunque altra schifezza vi venga in mente.

Pricewert LLC operava attraverso le migliaia di server dislocati nell'area di San Jose, e conosciuti in particolar modo con altri nomi, quali: 3fn.net e APS Telecom.

Grazie a questa chiusura, vi è stata una riduzione dello spam nell'ordine del 15%, a dire il vero a me sembrava molto di più.

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27 maggio 2009

Facebook, attenzione a Areps.at e goldbase.be

 Facebook è di nuovo sotto attacco, purtroppo la popolarità non fa bene al Social Network Facebook, sempre più preso di mira da attacchi di ogni genere.

Due sono gli ultimi attacchi, tramite e-mail che provengono da Facebook, dei cybercriminali tentano di rubare la vostra password propagando in seguito il messaggio a tutti i vostri amici.

Se seguirete i consigli dell' e-mail, vi si aprirà una pagina simile a quella di log-in di Facebook, dove vi verrà richiesto di inserire i vostri dati, sarete però stati indirizzati  verso il sito Areps.at.

L'altra e-mail ha invece un link che termina con “.be”. L’oggetto dell’email è “Look at this”.

Nonostante gli sviluppatori di Facebook abbiano cercato di cancellare tutti i riferimenti al sito  i domini Internet di questo tipo continuano a moltiplicarsi, quindi prestate attenzione a link come bests.at, kirgo.at, nutpic.at, goldbase.be, greenbuddy.be, ilvertag.be, picoband.be.

Se ricevete un’e-mail simile, cancellatela perchè quasi sicuramente  uno dei vostri contatti è stato infettato, per sicurezza comunque cancellate i cookie, cambiate la vostra password e assicuratevi che il vostro antivirus sia aggiornato ed eseguite una scansione completa del sistema.

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24 maggio 2009

Le minacce del primo trimestre del 2009

Nel Report di McAfee relativo alle minacce del primo trimestre del 2009 risultano 12 milioni gli indirizzi Ip che sono controllati da botnet.

Da gennaio di quest'anno i cibercriminali sono riusciti ad impossessarsi di ben 12 milioni indirizzi Ip per utilizzare computer “zombie” infetti; si presume che questo attacco massicio sia dovuto alla chiusura lo scorso novembre di un ISP centrale da cui veniva distribuito spam.

Si stima che la chiusura lo scorso novembre 2008 di McColo Corp. abbia abbassato i livelli di spam di circa il 60%, ma i volumi di spam stanno crescendo man mano che i criminali informatici creano nuove modalità per inviare grandi moli di email. La rapida espansione di botnet minaccia di superare i livelli di spam precedenti. Infatti, i volumi di spam erano diminuiti di circa il 70% da quando McColo è stato messo offline. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, i volumi di spam sono diminuiti del 20% nel 2009 e del 30% rispetto al terzo trimestre del 2008, che ha riscontrato i più elevati volumi trimestrali a oggi registrati.

Il report rivela inoltre che:

• Il virus Koobface ha fatto la sua ricomparsa, e più di 800 nuove varianti del virus sono state scoperte durante il solo mese di marzo
• I server con contenuti legittimi sono divenuti meno popolari tra gli scrittori di malware per distribuire contenuti illegali e malevoli
• I cybercriminali stanno utilizzando maggiormente le tecniche di reindirizzamento degli URL e siti Web 2.0 per camuffare la loro ubicazione
• Confrontato con il panorama complessivo, il worm Conficker rappresenta un piccolo sottoinsieme di tutti i report sulle minacce. Il malware basato su Autorun, un vettore utilizzato da certe varianti di Conficker, rappresentava solo il 10% di tutte le rilevazioni riportare durante il primo trimestre.

Il report completo in italiano è disponibile sulsito McAfee.

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6 maggio 2009

Spam, interviene il Garante

Ogni tanto segnalare lo spam porta i suoi frutti.

Il Garante è intervenuto a seguito delle segnalazioni di alcuni utenti  che continuavano a ricevere e-mail e fax indesiderati, purtroppo è un'abitudine negativa quella dell'imporre pubblicità, nonostante non si sia mai manifestato alcun consenso all’uso dei propri dati per questo scopo.

Infatti anche se i dati vengono rintracciati sulle Pagine Gialle o da registri pubblici, usando sistemi automatizzati è obbligatorio acquisire prima il consenso dei destinatari.

Quindi l'Autorità ha vietato l’ulteriore trattamento illecito dei dati personali a cinque società che inviavano pubblicità tramite fax e posta elettronica, due inviavano spam tramite posta elettronica e tre tramite fax, ovviamente tutte senza il preventivo consenso degli interessati.

Alle cinque società è stato dunque vietato l'ulteriore trattamento illecito dei dati degli utenti interessati, i quali non potranno dunque più essere disturbati. La mancata osservanza del divieto del Garante espone anche a sanzioni penali.   

Anche la Commissione di Bruxelles intende proporre sanzioni penali  per rafforzare la norma del 2002 che vieta lo spam, i dati diffusi oggi dimostrano che l'Italia sia il primo produttore di spam a livello europeo.

Speriamo siamo proprio stufi! Ecco perchè consiglio vivamente di utilizzare il servizio di Abuse.

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3 maggio 2009

I CAPTCHA di Google nel mirino degli spammer

I CAPTCHA di Google sono aggirabili da un nuovo worm chiamato W32.Gaptcha.Worm, lo ha scoperto una società vietnamita di sicurezza Bkis Honeypot. Il worm è stato classificato con un livello di pericolosità medio.

I CAPTCHA sono quelle finestrelle in cui l'utente deve scrivere lettere o numeri presenti in una sequenza che appaiono distorti o offuscati sullo schermo.

Una volta che il worm Gaptcha ha infettato il computer, aprirà una finestra di Internet Explorer e si collegherà alla pagina di Gmail che permette di registrare un nuovo account.

Dopo aver creato un nuovo account, verrà bypassato il filtro CAPTCHA scaricando nella cartella dei file temporanei l’immagine dei caratteri da riconoscere, dopodiché verrà inviata l’immagine ad un potente server remoto che la interpreta e rimanda al computer infettato. Una volta riconosciuta e quindi decodificata potrà creare un enorme numero di account.

Appena Google si accorgerà dell'anomalia dell'account, disabiliterà la registrazione per impedire che l’utente possa accedere agli account Gmail esistenti o crearne di nuovi da quell’indirizzo IP, che verrà bloccato nelle liste di Google.

Lo scopo è di inviare spam che verrà difficilmente filtrato dato che proviene da una mail di Google.

Ma Google, non si dà per vinta ed è già in corso lo studio per un nuovo metodo di protezione dei CAPTCHA capovolgendo le immagini.

I ricercatori Rich Gossweiler, Maryam Kamvar e Shumeet Baluja dichiarano:
«Questo processo richiede un’analisi sul complesso contenuto di un’immagine, un compito che gli umani di solito svolgono efficientemente, a differenza delle macchine. Data una grande disponibilità di immagini, come quella che si ottiene attraverso una ricerca sul Web, noi usiamo alcuni sistemi automatici per l’individuazione dell’orientamento al fine di eliminare quelle immagini che in automatico possono essere facilmente orientate in maniera corretta. Quindi applichiamo un meccanismo di ‘social feedback’ per verificare che le restanti immagini abbiano un giusto orientamento riconoscibile dall’uomo. I principali vantaggi del nostro Captcha, rispetto alle tradizionali tecniche di riconoscimento testo, sono che è indipendente dalla lingua, non richiede l’inserimento di testo (per esempio per gli apparecchi mobili) e impiega un diverso settore per la generazione Captcha, oltre l’offuscamento dei caratteri. Questo Captcha si presta ad una rapida implementazione e ha un bacino di immagini utilizzabili pressoché infinito».
Per ora la cosa migliore è avere sempre aggiornati i nostri programmi di sicurezza installati sul computer, in primis l'antivirus.

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