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14 gennaio 2010

La tastiera riconosce lo stress


Lo stress a cui siamo sottoposti ogni giorno è evidente ed ognuno reagisce in maniera differente, alla miriade di stimoli a cui siamo sottoposti. A quanto pare modifica anche il nostro modo di premere sui tasti della tastiera del computer. In pratica la nostra tastiera si accorge di quando siamo stressati.

Alcuni scienziati britannici, presso l'Università di Abertay (Inghilterra), hanno creato un software specifico in grado di riconoscere un individuo, non solo dal modo personale di premere i tasti, ma anche dallo stress di quest'ultimo.

Il test è stato effettuato su 35 individui individui i quali sono stati obbligati ad ascoltare alcuni rumori, che producono stress, prima di digitare per 36 volte in tre sessioni diverse un accesso con lo stesso nome utente (abertayexperiment) e la password (understandsomething) uguale per tutti, a distanza un mese l'una dall'altra. È emerso che era possibile riconoscere l'individuo che digitava sulla tastiera nel 97,2 per cento dei casi su un totale di 42.840 tentativi di login.

Secondo il team che ha lavorato su questo software, potrebbe tornare utile a rivenditori o a istituti bancari per rilevare anomalie all'accesso di un conto corrente.

Maggiori info sul sito NewScientist.

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6 aprile 2009

Virus per le batterie

Solo il mese scorso vi segnalavo le nuove batterie che si ricaricano in 10/20 secondi e già sono qui a parlarvi di una novità, le batterie a virus.

Un gruppo di ricercatori, sempre del Massachusetts Institute of Technology (MIT), sono riusciti a utilizzare un virus modificato geneticamente e a trasformarlo in un piccolo elettrodo.

Il virus batteriofago M13, del tutto innocuo per l'uomo, permetterebbe di ridurre al minimo le dimensioni della batteria che potrà essere ricaricata e scaricata fino a 100 volte senza ridurre le proprie prestazioni.

Questa tecnologia permette di produrre una quantità di energia sufficiente ad alimentare telefonini, lettori Mp3 e anche automobili ibride. Batterie economiche e soprattutto meno nocive per l'ambiente.

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6 marzo 2008

Joseph, il ragazzo che non può avvicinarsi ai computer

Come vi sentireste se tutte le volte che vi avvicinate al vostro computer all'improvviso smettesse di funzionare?

A voi non è mai successo, ma a un ragazzino di 12 anni, purtroppo capita, tutte le volte che si avvicina ad un apparecchio elettronico succedono cose anomale, malfunzionamenti e reazioni imprevedibili.

Si chiama Joseph Falciatano III e vive a New York, soprannominato Magneto, l'arcinemico degli X-Men. Tutto iniziò l'anno scorso, quando la sua sola presenza era sufficiente a mandare in tilt un PC.

L'insegnante di computer Marie Yerdon ha dichiarato:


"Qualsiasi altro studente poteva usare un computer senza problemi. Ma se davanti allo schermo c'era Joe, cominciavano a succedere cose bizzarre,Penso che ci sia qualcosa nella composizione chimica del suo corpo", continua la professoressa, "che fa impazzire i computer".
L’ipotesi formulata da Kelly Robinson, che rappresenta la società Electrostatic Answers per lo strano fenomeno è riconducibile all’elettricità statica.


"Il corpo umano è un buon conduttore di elettricità, dice Robinson, e anche se c'è un margine di variazione da persona a persona, la conduttività rimane molto alta".

Dopo un'attenta analisi su tutti gli indumenti del ragazzo, pare che le scarpe indossate da Joseph (le stesse usate da molti suoi compagni) fungano da aprticolare isolante creando su di lui una particolare carica elettrostatica.
Maggiori informazioni sul sito Engadget.


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