Un gruppo di ricercatori canadesi del Munk Centre (Università di Toronto), ha portato alla luce una rete di spionaggio informatico da parte di hacker cinesi che da almeno due anni stanno spiano circa 1300 computer in ogni parte del mondo. I paesi controllati risultano essere un centinaio.
Il network, battezzato Ghostnet, utilizza potenti malware, in grado persino di accendere i microfoni e le webcam dei computer controllati per registrare le conversazioni a voce, da questi computer piratati, sembrano essere stati sottratti dati importanti, e documenti di governativi.
I siti compromessi appartengono ad ambasciate, ministeri degli esteri, uffici governativi di moltissime nazionalità come: Iran, Lettonia, Bangladesh, Filippine, Latvia, Brunei, Indonesia, Barbados, Bhutan, ma anche delle ambasciate di India, Sud Corea, Germania e Pakistan, Romania, Cipro, Malta, Thailandia, Taiwan, Portogallo, Bruxelles, Londra e New York.
Sembra che anche il computer del Dalai Lama è stato preso di mira.
Ulteriori approfondimenti si possono trovare sul sito della CNN.
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