A seguito delle numerose notizie apparse sul web circa la decisione di Aruba di bloccare il sito eBayabuse, il gestore ha deciso di rilasciare una pubblica dichiarazione in merito.
“Abbiamo cessato l’erogazione del servizio sul sito eBayabuse in quanto ci è stato formalmente richiesto dalla Polizia Postale. Il contratto con i nostri clienti prevede, a tutela sia del diffamante sia del diffamato, che in caso di contenzioso sia possibile interrompere l’erogazione del servizio bloccando la visibilità sul web, il tutto a protezione dei nostri clienti” ha affermato Stefano Cecconi, CEO di Aruba.
Cecconi ha inoltre precisato le modalità operative che un hosting provider deve adottare per deontologia professionale e per contratto quando sussistono ipotesi di diffamazione all’interno dei propri siti.
“Il primo passo da compiere è verificare che effettivamente il sito riporti un contenuto ritenuto diffamatorio per una terza parte e soltanto quando abbiamo questa certezza siamo pronti a compiere il passo successivo, ossia il confronto con il nostro cliente al quale viene richiesta la cancellazione del testo ritenuto diffamatorio. I nostri contratti prevedono espressamente che in caso di contenzioso sia possibile interrompere l’erogazione del servizio, a tutela del cliente e del presunto diffamato”.
Maggiori dettagli dei contratti dei hosting sono visionabili a questo indirizzo di di Aruba.
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