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30 agosto 2010

Google Street View, dov'è?

Sempre per restare in tema di Google e di strade, i primi di agosto i mezzi di Street View sono tornate in Italia.

E se siete curiosi di conoscere le mete che devono percorre le macchine di Google, ora vi è una novità. recandovi sul sito di google.it/streetview, potrete vedere dove passeranno i mezzi, per farlo dovete cliccare nella sezione, dove è disponibile Street View e selezionare il nostro Paese tra le zone evidenziate sulla mappa o nell'apposito menù a scorrimento.

Dal Team di Google:

Abbiamo ritenuto questa integrazione utile per potervi fornire ancora più informazioni sul servizio e mantenere un rapporto di trasparenza, come sempre, verso tutti voi.

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27 luglio 2010

Antitrust: multa a molti operatori telefonici

È vero che non posseggo il cellulare, strano ma è così, ma se mai ... e dico mai un giorno dovessi decidermi ad acquistarlo sono certa che non avrò mai una di quelle suonerie idiote che vengono pubblicizzate sui media, e non penso che mi rivolgerei ad altri prodotti.

E proprio le suonerie sono sovente oggetto di attenzione da parte dell'Antitrust, a causa delle moltissime truffe a cui sono legate.

A seguito delle denunce effettuate dai consumatori, relative ai mesi tra febbraio e ottobre del 2009, l'Antitrust ha sanzionato un po' di operatori di telefonia mobile per pratica commerciale scorretta, in quanto venivano proposte suonerie, sfondi. giochi, applicazioni, tramite SMS truffaldini  dal numero 48244, non richiesti, addebitando somme sottraendole dal credito residuo della propria carta SIM.

Gli operatori sanzionati sono:

  • Flycell Italia S.r.l a cui è stata appioppata una multa di  120 mila; 
  • Telecom Italia con una multa  90 mila euro;
  • Vodafone Omnitel  dovrà pagare 80 mila euro;
  • Wind Telecomunicazioni pagherà una sanzione di  70 mila euro;
  • H3G  se la cava con 40 mila euro 



Aggiornamento:

Leggo che sono state commiate nuove multe a carico di alcuni operatori di comunicazioni elettroniche, per un ammontare complessivo di 1.214.632,00 euro.

Si tratta degli operatori: Noatel, Telecom Italia, Tiscali, Vodafone Omnitel, Omninetwork e Opitel, sanzionati tutti per non aver fornito, nelle condizioni generali di contratto e sui propri siti, informazioni all’utenza sulle caratteristiche dell’offerta dei servizi di accesso a internet da postazione fissa.

Maggiori info le potete trovare sul sito Agcom, oppure consultare il .pdf.

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12 giugno 2010

In germania il canone Tv lo pagheranno tutti

Qui in Italia, siamo soliti lamentarci e a vedere il giardino del vicino sempre più verde del nostro. Parlando per esempio del Canone per la TV, in Germania sono messi peggio di noi.
È stato deciso all'unanimità dai 16 governatori dei länder che dal 2013 a pagare il canone sarà chiunque possieda un'abitazione, se poi all'interno vi sia la Tv o altro elettrodomestico atto a ricevere suoni, musica, immagini etc ... è relativo.

Il costo del canone televisivo, in Germania, è di 17,98 euro mensili, pari ad un totale annuo di 215,76 euro, inoltre dovranno  pagare anche i 2,9 milioni di disoccupati che finora erano esentati. È comunque allo studio una possibile modifica, per questo caso, con un possibile rimborso da parte dello Stato, cosa che da noi non è contemplata. 

È previsto anche un aumento per gli alberghi, che rispetto ai 5,52 euro al mese attuali per l'intero complesso, pagheranno in futuro 6 euro per ogni stanza; in questo caso noi italiani come strutture alberghiere o bar che forniscono questo servizio credo abbiamo un costo notevolmente superiore vedi abbonamenti rai speciali 2010.

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4 maggio 2010

Un numero verde contro lo spam telefonico

Quando si parla di spam si pensa immediatamente a quello inviato tramite e-mail, ma purtroppo vi è anche quello telefonico. Se siete stufi di essere importunati dallo spam telefonico, arriva una soluzione.

Purtroppo anche a causa della crisi, molte aziende utilizzano i call center per telefonarvi a tutte le ore e proporvi qualunque prodotto commerciale.

Contro il telemarketing molesto, sarà attivato il numero verde anti-spam e il Registro delle Opposizioni. Se non vorrete essere molestati dal telemarketing, potrete iscrivervi al Registro via e-mail, oppure telefonando a un numero verde o tramite raccomandata. Una volta che sarete inseriti nel Registro, non potrete più essere contattati a scopo pubblicitario.

Le associazioni dei consumatori non sono soddisfatte di questa soluzione,  perché avrebbero preferito un registro con i nomitativi di utenti a cui fosse permesso chiamare e il divieto di contattare tutti gli altri.

Per ora il numero e l'indirizzo sono ancora da definire, comprese le modalità di funzionamento che dovranno essere stabilite con apposito DPR, da emanarsi entro il 25 maggio 2010.

Maggiori info su Aduc.it  art.1 e art.2

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23 aprile 2010

La Fieg ci vuole tassare la connessione!!


Non è la prima volta che la Fieg ci prova, dopo aver presentato il risultato dei dati sullo stato del settore nel triennio 2007-2009 alla Camera, propone una soluzione per le perdite subite dalla stampa italiana.

Il presidente della Federazione italiana degli editori, Carlo Malinconico, propone una tassa transitoria sul web per risollevare le sorti dei quotidiani cartacei. Sostiene che «Occorre, ad esempio intervenire sulle utilizzazione improprie dei contenuti. Abbiamo presentato ricorsi all'Antitrust e all'Ue, ma i tempi sono lunghi. Occorre un'iniziativa in tempi brevi, coinvolgendo i motori di ricerca o quelli che hanno la connessione in Adsl». 

ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) si è opposta e in comunicato riporta, oltre alla perplessità del superamento della crisi dei quotidiani, che la stessa tassa finito il periodo transitorio diventerà permanente, come solitamente capita in Italia. 

A parte che ci sono già dei contributi statali ad aiutare gli editori, e visto che anche la SIAE vorrebbe comunque un contributo, io mi chiedo, ma com'è che tutti vorrebbero spillarci degli ulteriori soldi a quelli che sborsiamo già per navigare.

Io sono daccordo per la libera informazione, e ritengo sia necessaria  una buona informazione che venga dai vecchi media, dai giornali o da internet, ma oggi è veramente così? 

La televisione ci propone un informazione minima, taroccata, il più delle volte di parte, sovente le notizie non vengono date, e i giornali non stanno molto meglio. Non saranno questi i motivi per cui i quotidiani perdono lettori. Costi alti e contenuti minimi.

Non sarebbe ora che i giornalisti tornassero a fare il loro lavoro, magari così risolvono i loro problemi in modo che noi utilizzatori della rete (già paganti) possiamo navigare senza ulteriori balzelli?

Voi cosa ne pensate?

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22 aprile 2010

Google pubblica la mappa delle richieste di censura nel mondo

Come siamo messi con la censura in Italia? Male! Di norma quando sentiamo parlare di censura sul web il primo pensiero va alla Cina, poi a tanti altri Stati che erroneamente si pensa siano sempre molto lontani da noi come India, Corea, Turchia.

Invece, purtroppo i paesi che applicano la censura sul web sono moltissimi, molto più dietro l'angolo, anzi  addirittura in casa nostra.

Magari molti di voi lo sapevano già, ma ora abbiamo anche un punto di riferimento che ci permette di valutare meglio la situazione. Infatti solo a Google le richieste di censura, da parte dell'Italia sono ben 57, questo ci porta ad essere al 7°posto e al 6° per le richieste dati  con un numero di 550 (attualmente), nella classica verificabile sul Government Requests tool.


Riporto la motivazione di questa pubblicazione dal blog di Google

L’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che “ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini”. Scritto nel 1948, questo principio è oggi perfettamente applicabile ad Internet – uno dei più importanti strumenti per la libertà di espressione nel mondo. Tuttavia il controllo esercitato dai Governi sulla rete sta crescendo rapidamente: dal blocco completo al filtraggio dei siti, ai provvedimenti giudiziari che limitano l’accesso ad alcune informazioni, fino alle misure legislative che obbligano le aziende a controllare i propri contenuti.

Come giustamente viene precisato sul comunicato, molte di queste richieste sono lecite in quanto riguardano richieste di rimozione di contenuti pedopornografici o richieste per svolgere inchieste giudiziarie, ma "i dati relativi a queste attività non sono stati finora resi disponibili su larga scala. Crediamo che una maggiore trasparenza porterà a ridurre i rischi di censura."

Considerato che le richieste di cui sopra, sono rivolte solo a Google, si deduce che possiamo solo avere uno ipotesi della situazione visto che non sappiamo a chi e quante altre richieste similari sono state effettuate, inoltre è pur sempre un dato approssimativo visto che le motivazioni di tali richieste possono essere legittime.

Il mio personale parere è che i dati sono comunque molto elevati e il pensiero che ci venga sempre più preclusa la libertà di sapere, conoscere, imparare, informarci e soprattuto farci una nostra personale idee delle cose non mi piace proprio! :-(

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20 aprile 2010

PEC per tutti tramite Poste Italiane e Telecom

PEC, il servizio di Posta Elettronica Certificata fortemente voluta dal Ministro Brunetta, sarà attivabile per tutti i cittadini italiani maggiorenni dal 26 aprile 2010. Recandosi con un documento di riconoscimento, presso la rete delle Poste italiane o i negozi Telecom, dove sarà distribuito gratuitamente un account di Pec "l’indirizzo di posta sarà codice_fiscale@dominio.it".

Lo scopo è di poter interloquire per via elettronica con la pubblica amministrazione, con un documento che avrà lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Per avere la vostra PEC è sufficiente collegarsi al sito Postacertificata, dopo il 26 aprile, seguire la procedura guidata, dopo 24 ore si potrà terminare la richiesta presso gli Uffici postali abilitati o i negozi Telecom  per l’identificazione e la conseguente firma sul modulo di adesione. 

La PEC, avrà valore solo per lo scambio di informazioni, documenti etc ... tra le amministrazioni ed i cittadini la certificazione non è consentita tra soggetti privati.

Maggiori informazioni per il procedimento sono disponibili sul sito CNIPA.


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12 aprile 2010

I certificati medici si spediranno on-line

Molto presto i dipendenti pubblici avranno un cambiamento per quanto riguarda l'invio dei certificati medici, precisamene dal 19 giugno 2010, dovranno essere inviati direttamente all'Inps solo per via telematica.


Il Ministero della salute, con decreto del 26 febbraio 2010, ha stabilito che il medico o la struttura sanitaria pubblica, dove il lavoratore ha svolto la visita, dovrà inviare all’Inps il certificato medico, entro due giorni lavorativi dall’inizio del periodo di lontananza dal lavoro del dipendente per motivi di salute.

Il lavoratore dovrà fornire al medico o alla struttura pubblica la tessera sanitaria (da cui si desume il codice fiscale), l’indirizzo di reperibilità da inserire nel certificato, se diverso da quello di residenza in precedenza comunicato all'amministrazione e potrà  chiedere la copia cartacea del certificato o che gli sia inviata copia alla propria casella di posta elettronica.

Speriamo sia estesa anche agli altri lavoratori. ;-)



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14 gennaio 2010

Google vs Cina e Italia vs Internet

In questi giorni si fa un gran parlare di privacy, diritti degli autori, diritti sulle immagini e via dicendo.

Partiamo dall'Italia dove il Governo ha presentato e approvato a fine dicembre un decreto in cui il Garante dovrà vegliare sul rispetto del diritto d'autore in Rete. Questo decreto oltretutto è stato approvato senza alcun coinvolgimento del Parlamento, sottopone qualunque immagini sul web (dalle web tv a YouTube) alle stesse regole della TV e quindi a una preventiva autorizzazione ministeriale, con una incredibile limitazione dell'attuale modalità di funzionamento della rete".

Il provvedimento è registrato come Atto del Governo n.169 (pdf)

Articolo 21 sottolinea come "il decreto include la fornitura delle immagini via internet tra le attività che necessitano di un’ autorizzazione del Governo, poi estende la rigida disciplina del diritto d’autore ai fornitori di servizi via internet con disposizioni dagli effetti simili a quelli della controversa legge francese"

Ma in questi giorni vi è anche un'altra guerra per la libertà d'informazione e non solo, si sta svolgendo tra il colosso informatico Google e il continente cinese.

Google aveva fatto sapere, in questi giorni l'intenzione di chiudere i suoi uffici in Cina e ritirasi dal più grande mercato internet. La decisione a seguito di un attacco informatico ad alcuni gruppi per i diritti umani tramite il suo servizio di posta Gmail per mano del Cina.

"Abbiamo deciso che non accetteremo più di continuare a censurare i nostri risultati su Google.cn, e pertanto nelle prossime settimane discuteremo con il governo cinese la base sulla quale potremo operare un motore di ricerca senza filtri nei limiti di legge, se possibile", ha detto in una nota il capo dell'ufficio legale di Google, David Drummond.

Yahoo ha appoggiato e sostenuto Google, sostenendo che gli attacchi alle reti dell'azienda sono negativi e nocivi ed è necessario contrastare opponendosi alla violazione della privacy degli utenti.

La risposta del Governo cinese non si è fatta attendere, ed ha replicato che è un suo diritto controllare la rete, tramite il portavoce del ministero degli esteri Jiang Yu, ha fatto sapere che in Cina «Internet è aperta» e le società che vogliono operare sul territorio cinese si devono adeguare alle leggi del paese.

Al momento Google continua la sua battaglia permettendo la visione dei suoi siti Google.com e Google.cn privi dei filtri richiesti dalla legge cinese in questo modo gli utenti cinesi hanno libero accesso a tutte quelle informazioni che fino ad ora erano ritenute proibite.  In Cina non è possibile vedere o utilizzare siti come YouTube, Facebook e Twitter.

Staremo a vedere dove ci porteranno tutte queste lotte contro Internet, la sua libertà e diffusione.

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4 settembre 2009

I documenti segreti o censurati li trovi su Wikileaks

Se siete delle persone molto curiose, o semplicemente volete sempre sapere la verità delle cose, allora vi consiglio di fare un giro su Wikileaks.

Wikileaks è un sito internet dove è possibile pubblicare i documenti segreti e materiale classificato riservato, dei governi democratici e delle Corporations.

Il progetto si occupa di preservare l'anonimato degli informatori e di tutti coloro che sono implicati nella "fuga di notizie".

Purtroppo non esiste un indirizzo editoriale né una redazione che controlli i documenti ricevuti, quindi non vi è la sicurezza della veridicità dei documenti postati.

La Main Page é dove si possono trovare gli ultimi rapporti e documenti pubblicati in ordine cronologico, ma si possono anche seguire tutti gli ultimi commenti via Twitter.

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30 agosto 2009

Google spiega il funzionamento di Google News

È apparso sul blog di Google Italia un post di spiegazione di come funziona l'esclusione delle notizie da Google News.
Vi riporto il post di Josh Cohen tradotto:

"E' possibile che abbiate letto oggi sulla stampa italiana che l'Antitrust ci ha notificato un'indagine in relazione a Google News come conseguenza di una segnalazione della FIEG (Federazione Italiana Editori di Giornali). In questo momento stiamo rivedendo la notifica in dettaglio, ma nel frattempo abbiamo pensato che fosse utile fare chiarezza sul meccanismo con cui gli editori possono controllare i loro contenuti sul web.

Primo, l'obiettivo di Google News è sempre stato quello di mettere a disposizione prospettive diverse su una notizia e di portare i lettori di tutto il mondo sui siti degli editori. Noi non visualizziamo le notizie nella loro completezza, piuttosto il nostro approccio è simile a quello che adottiamo per la ricerca su web: mostriamo semplicemente il titolo della notizia, una o due righe di testo e poi il link al sito dell'editore. Insomma, giusto le informazioni utili perché il lettore sia invogliato a leggere l'intero articolo. Una volta che l'utente fa click sul link e viene reindirizzato all'articolo, sta all'editore decidere come trarre profitto dal contenuto. Il giornale può scegliere se far pagare il lettore per accedere all'intero articolo oppure può ospitare pubblicità sul proprio sito.

Chi fornisce notizie, analogamente a qualsiasi altro editore online, ha il pieno controllo sul fatto di rendere visibili i propri contenuti attraverso i servizi di Google. Quindi, se un editore non vuole essere trovato su Google.com o su Google.it o su un altro motore di ricerca, può evitare l'indicizzazione automatica utilizzando uno standard universalmente accettato, chiamato robot.txt. Gli editori hanno anche una serie di altre modalità per controllare come i loro contenuti appaiono (o non appaiono). Una di queste opzioni è per esempio quella di continuare a comparire nei risultati di ricerca di Google senza comparire su Google News. In questo caso, tutto quello che deve fare è contattarci e richiedere la rimozione dal servizio. In effetti, abbiamo incontrato diversi editori italiani e rappresentanti della FIEG proprio quest'estate per spiegare loro queste opzioni.

Noi rispettiamo i desideri dei proprietari del contenuto, ed è per questo che abbiamo fatto in modo che non far parte dei nostri servizi sia semplice. Tuttavia, quando si tratta di Google News, riceviamo di gran lunga più richieste di essere inclusi nel servizio di quante ne riceviamo per la rimozione. Questo è perché gli editori capiscono che il traffico generato da Google News, e da servizi ad esso analoghi, è un traffico di valore: Google News porta oltre 1 miliardo di click al mese agli editori di notizie, molti dei quali traggono profitti da questo traffico grazie alla pubblicità presente sui loro siti."

Scritto da: Josh Cohen, Business Product Manager Google News

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28 agosto 2009

L'antitrust contro Google News Italia

Non solo Microsoft è nel mirino dell'Antitrust, ora sotto la lente dell'organismo di vigilanza c'è finita pure Google Italia News.


L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha pubblicato un bollettino in cui si legge che è stata avviata un'istruttoria nei confronti di Google Italy a seguito di una segnalazione della Fieg (Federazione italiana degli editori di giornali).

La Fieg si lamenta di come vengono aggregati contenuti giornalistici su Google News i criteri usati non sono pubblici e sono regolati da un algoritmo coperto da segreto industriale. Le pratiche tecnologiche con cui Google forma i propri indici (ranking) dei contenuti riportati su Google News Italia e i propri indici di risposta alle queries degli utenti non sono trasparenti.

Il sistema utilizzato da Google determina la presenza ed il posizionamento degli articoli riportati sul portale Google News Italia delimitando la visibilità degli annunci e il livello di preminenza dato ad alcuni rispetto ad altri, potendo favorire un soggetto a scapito di un altro. La mancanza di trasparenza, secondo la FIEG, procura danni agli editori che competono con Google nel mercato della raccolta pubblicitaria on-line.

Ma denuncia anche che l'impossibilità di un editore di un sito di news di controllare quali dei propri contenuti possano essere indicizzati e resi accessibili tramite Google News.

Le opzioni sono solo due:

- consentire al motore di ricerca Google di accedere liberamente al proprio sito e di raccogliere ed utilizzare i dati ad esso relativi anche per finalità di raccolta pubblicitaria;

- oppure vietare l’accesso al proprio sito ai sistemi automatizzati di Google, così escludendosi non solo da Google News ma anche dalla consultazione effettuata da tutti coloro che utilizzano detto motore di ricerca e dunque dai proventi pubblicitari che tale consultazione indirettamente produce.

Le modalità con cui Google procede all’utilizzo dei contenuti pubblicati sul sito dell’editore potrebbero essere tali da configurare un abuso di posizione dominante con effetti distorsivi della concorrenza nei mercati della raccolta e dell’intermediazione pubblicitaria on-line.29.

Google visualizza il titolo e le prime righe degli articoli pubblicati dagli editori, che costituiscono parte integrante del prodotto generato dai loro investimenti e dalla loro attività. In base a quanto segnalato da FIEG, ciò accadrebbe, non solo in assenza di qualsiasi remunerazione diretta per l’utilizzo dei contenuti, ma soprattutto senza che l’editore possa scegliere se includere o meno le notizie pubblicate sui propri siti internet su detto portale o possa esercitare qualsiasi forma di controllo dei contenuti visualizzati su Google News Italia.

Utilizzando contenuti prodotti da editori terzi, ha creato un portale di informazione che si pone come sostituto delle home page dei principali siti di informazione quali, ad esempio, quelli delle principali testate quotidiane o di agenzie di stampa, limitando la capacità di tali soggetti di valorizzare i propri spazi pubblicitari.

Inoltre tramite i link del portale Google News Italia si accede direttamente alla pagina interna del sito dell’editore, saltando la home page del sito stesso che rappresenta un’importante fonte di introiti pubblicitari per i siti informativi.

L’istruttoria dell’Antitrust dovrà dunque verificare se i comportamenti di Google, resi possibili dalla sua indiscussa predominanza nella fornitura di servizi di ricerca online, siano idonei ad incidere indebitamente sulla concorrenza nel mercato della raccolta pubblicitaria online, con l’ulteriore effetto di consolidare la sua posizione nell’intermediazione pubblicitaria online.

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27 luglio 2009

Come valutare un prodotto tecnologico prima di acquistarlo

Oggi vi segnalo un sito che offre un servizio interessante per gli utenti, si chiama Verifico.it.

Lo scopo di questo sito è raccogliere e presentare i pareri dei consumatori su prodotti e servizi. Ottimo come passa parola in quanto, chi meglio dell'utente finale può dire la sua su un prodotto?

Il servizio è ancora in fase Beta, ma si prospetta un interessante sviluppo, infatti al momento il tema trattato è quello dei notebook e dei netbook, vedremo in seguito quale altre possibilità verranno fornite.

Come funziona questo sito? Digitando semplicemente il prodotto di cui si vuole avere informazioni, grazie all'aggregazione di varie tipologie di siti-fonte: newsgroup, forum, blog, etc..., permette di avere una valutazione generale molto più ampia del prodotto nel suo insieme, compresi gli accessori ed i singoli particolari dello stesso.

"Verifico" è un progetto europeo a cui partecipano in varie forme professionisti francesi, italiani e tedeschi. I domini legati al progetto sono: www.verifico.it, www.verifico.fr, www.verifico.de, www.verifico.net.

Maggiori informazioni si possono trovare direttamente sul sito Verifico.it.
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11 maggio 2009

Le notizie on line subiranno un cambiamento

Google modifica gli algoritmi e Murdoch decreta al fine delle news gratuite.
Eric Schmidt, CEO di Google, ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito TheWrap. Google implementerà un nuovo sistema per distribuire notizie di alta qualità.
L'idea di fondo per Google è consegnare direttamente nella  home page le notizie che interessano l'utente, senza che debbano essere ricercate, ma fornite direttamente tramite nuovi algoritmi sempre più sofisticati e nuovi sistemi di pubblicità sempre più “premium”, in modo che non sia più necessario cercare quei contenuti tramite Google News.
Si avvarrà anche della collaborazione del Times e del Post.
Rupert Murdoch, invece, avrebbe intenzione di porre fine all'era dell'informazione digitale gratuita.
Il fondatore e proprietario del colosso dell'informazione News Corporation Rupert Murdoch, ha dichiarato che i quotidiani on line saranno a pagamento. Il cambiamento potrebbe arrivare entro i prossimi 12 mesi.
L'editore di origine australiana ha riferito: "Dalla nostra esperienza al Wall Street Journal è ovvio che è possibile far pagare. Ora stiamo esaminando la possibilità di farlo anche per i nostri giornali nel Regno Unito", aggiunge inoltre, "non daremo i diritti dei nostri contenuti alla brava gente che ha creato il Kindle", dice l'editore, indicando che la News Corporation svilupperà una propria strategia digitale; sembra infatti, che il suo team lavori per creare un dispositivo simile a Kindle, che possa raccogliere a pagamento le notizie dai suoi siti.
Voi pensate che la strategia di Murdoch sia quella giusta per risollevare l'editoria in crisi?

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6 maggio 2009

Spam, interviene il Garante

Ogni tanto segnalare lo spam porta i suoi frutti.

Il Garante è intervenuto a seguito delle segnalazioni di alcuni utenti  che continuavano a ricevere e-mail e fax indesiderati, purtroppo è un'abitudine negativa quella dell'imporre pubblicità, nonostante non si sia mai manifestato alcun consenso all’uso dei propri dati per questo scopo.

Infatti anche se i dati vengono rintracciati sulle Pagine Gialle o da registri pubblici, usando sistemi automatizzati è obbligatorio acquisire prima il consenso dei destinatari.

Quindi l'Autorità ha vietato l’ulteriore trattamento illecito dei dati personali a cinque società che inviavano pubblicità tramite fax e posta elettronica, due inviavano spam tramite posta elettronica e tre tramite fax, ovviamente tutte senza il preventivo consenso degli interessati.

Alle cinque società è stato dunque vietato l'ulteriore trattamento illecito dei dati degli utenti interessati, i quali non potranno dunque più essere disturbati. La mancata osservanza del divieto del Garante espone anche a sanzioni penali.   

Anche la Commissione di Bruxelles intende proporre sanzioni penali  per rafforzare la norma del 2002 che vieta lo spam, i dati diffusi oggi dimostrano che l'Italia sia il primo produttore di spam a livello europeo.

Speriamo siamo proprio stufi! Ecco perchè consiglio vivamente di utilizzare il servizio di Abuse.

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29 aprile 2009

Anche l'esercito USA su Facebook

Anche le Forze Armate americane hanno una loro pagina ufficiale su Facebook ed è anche stato aperto un nuovo ufficio per i media sociali on-line.


Il portavoce Lindy Kyzer ha dichiarato:

I giovani al giorno d’oggi non guardano più i telegiornali. Hanno amici con i quali condividono informazioni su Twitter o Facebook. Se noi non siamo presenti in questi spazi, non si parlerà più dell’esercito. La divisione dell’esercito per i «media sociali» online è stata creata in marzo e la pagina ufficiale delle Forze Armate su Facebook lanciata la settimana scorsa ha già più di 8.000 abbonati.
Diciamo un modo come un altro per pubblicizzare una carriera militare, ma non solo, il Network permetterà alle mogli dei militari di trovare o dare consigli dalle altre famiglie di militari, anche la Marina ha la sua pagina su Facebook, corredata di foto. Mentre su Twitter si trova l’Air Force.

Il generale Ray Odierno, comandante delle Forze americane in Iraq, ha più di 5.000 «amici» su Facebook.

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28 aprile 2009

Influenza suina su Google maps, ma attenzione allo spam

Tutti sarete a conoscenza dell'attuale allarme lanciato da tutti i media, inerente alla pandemia causata dall'influenza trasmessa all'uomo dai suini.

E come per ogni evento che desta sentimenti emotivi, quali paura, curiosità, dolore e via dicendo viene subito preso di mira dai criminali informatici. Come per il terribile terremoto dell'Abruzzo, ora ad interessare i criminali è appunto l'influenza suina.

F-Secure segnala infatti una lista di domini registrati allo scopo di truffare le persone che cercano informazioni sull'influenza in questione.

Sempre sul sito si può vedere un caso esempio di tentativo di truffa del sito noswineflu.com che propone una guida in formato PDF con cui avere tutte le informazioni necessarie sull'influenza, il tutto per 19.95 dollari.

Anche altri siti di sicurezza segnalano i tentativi di sfruttare la voglia di saperne di più da parte degli utenti, McAfee segnala un aumento di spam con oggetto l'influenza suina, ma anche SophosLabs ci mette sull'allerta delle e-mail spam.

Quindi se desideriamo cercare informazioni sull'evolversi del virus, lo possiamo fare tramite Google Maps, utile anche per chi dovesse intraprendere dei viaggi in modo da poter studiare gli spostamenti del virus. Qui si potranno vedere i punti contrassegnati con tre colori, rosa sono i casi sospetti, viola sono i casi confermati, gialli sono i casi negativi . I palloncini senza punto nero indicano i decessi.

Si possono avere ancora maggiori informazioni sul sito del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), qui vengono raccolti i dati ufficiali sulla pandemia in collaborazione con la World Health Organization.

Altre info (in inglese).

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21 aprile 2009

Telefonate indesiderate, ecco il numero verde per reclamare

Non solo le nostre caselle di posta elettronica o le cassette di posta cartacea vengono sottoposte continuamente allo spam (posta indesiderata), ma anche il nostro numero di telefono. Chi non ha ricevuto qualche telefonata inopportuna da qualche operatore commerciale che tentava di vendervi un materasso, o una nuova connessione telefonica con un'altro operatore telefonico dal vostro abituale, o magari qualche prodotto vinicolo.

Alcuni di questi operatori alle volte sono pure aggressivi oltre che maleducati. Io ho risolto, oltre ad aver tolto il numero fisso dall'elenco telefonico (nonostante avessi dichiarato di non voler ricevere telefonate commerciali o sondaggi e quant'altro vi posso passare per la testa), minacciando di comunicare la loro telefonata al garante, pochi secondi e mettevano giù la cornetta.

Il problema è che sporadicamente ricevo ancora qualche telefonata. Ora però è possibile reclamare queste chiamate indesiderate al numero verde attivato dalla Telecom il 19 aprile. Telecom Italia, infatti, si è adeguata a quanto stabilito da una norma dell’Authority per le comunicazioni.

Il numero verde è 800.732.999, ma sono stati messi a disposizione anche due numeri di fax 803.308.386 - 803.308.388, e i due siti web 187.it e 191.it.; questi numeri verdi permetteranno agli abbonati, sia residenziali che business, di segnalare le telefonate non gradite che riceveranno.

I clienti che segnaleranno tali tipologie di contatto saranno invitati a fornire informazioni sulla data e l'ora della conversazione telefonica nonché il gestore telefonico (o eventualmente il suo agente incaricato, in assenza dell'informazione sul gestore) che ha effettuato la chiamata.

Accanto al numero verde ed al fax gratuiti, sono stati affiancati anche dei moduli fruibili online (area "Info consumatori" dei siti web 187.it e 191.it).

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30 marzo 2009

È arrivato il pc a 99€

La società Abaco Computers ha presentato Abaco Primo e si può avere a partire da soli 99 euro.
Il Personal Computer proposto si rivolge a tutti quegli utenti alle prime armi ma sufficiente per coprire varie esigenze quali. navigazione su internet, visone di filmati, utilizzo della posta elettronica, processore di testi, foglio elettronico, lettore multimediale e giochi.

Questo è reso possibile anche dall'installazione di Xubuntu Linux, il sistema operativo open source facile e leggero, basato su Ubuntu Linux.

Questo computer viene fornito in versione Kit, da assemblare grazie alle dettagliate istruzioni, o con un piccolo sovrapprezzo già assemblato e pronto per l'utilizzo.

Ecco la scheda tecnica

- Processore           Intel Atom 230 Single Core 1.6 Ghz
- Ram                    512 MB, Kingston DDR2 667Mhz (1 slot, max 2GB)
- Hard disk             4 GB Kingston Compact Flash
- Masterizzatore      Opzionale
- Scheda video        Intel GMA 950
- Scheda audio        Realtek ALC662 con supp. 5.1 canali HD (dett. tecnici)
- Scheda di rete       Ethernet 10/100
- Slot PCI               1 slot PCI
- Porte posteriori     VGA, Seriale e parallela, PS/2 per Tastiera e Mouse, 3 porte audio  riconfigurabili, 4 porte USB
- Porte anteriori      Audio out e microfono, 2 porte USB
- Alimentazione      Alimentatore interno 400W
- Consumo             Idle:22W, Picco: 29W
- Peso                   4.9Kg
- Dimensioni          37x13.5x35 cm
- Assemblaggio      Da effettuare a cura dell'utente (è possibile riceverlo già assemblato selezionando l'apposita opzione)
- Disponibilità         Spedizione in 6-8 gg. lavorativi
- Sist. operativo      XUbuntu Linux versione 8.04.1  

Maggiori info le trovate sul sito Abaco.

A voi che ve ne pare? Vi piace?

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22 marzo 2009

Apertura nuovo settore sul blog

Da oggi è possibile visionare un nuovo settore del blog a cui ho dato il nome di SVAGO; lo trovate in alto dopo i tasto HOME.

Qui troverete una serie di notizie stravaganti, buffe, strane, bizzarre che non sono necessariamente legate ad internet o all'informatica.

Se volete segnalarmi altre notizie strambe che reperite potete contattarmi all'indirizzo segnalato qui a fianco a sinistra.

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