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1 luglio 2009

Venduto The Pirate Bay!!

Inaspettatamente il sito più famoso del momento per svariati motivi, è stato venduto a un produttore svedese di software, Global Gaming Factory X.

Dopo il verdetto negativo del processo subito dai titolari del sito, dopo il dubbio sull' esito del responso a causa di un giudice sospettato di non essere stato parziale nella sua decisione perchè membro di un'associazione svedese per la tutela del copyright.

Dopo la convalida della Corte d'appello svedese, che ha respinto la richiesta dei legali di Carl Lundstrom, Peter Sunde, Gottfrid Svartholm Warg e Fredrik Neij, giudicando non sufficienti a dimostrare il pregiudizio e il conflitto d'interessi.Dopo la conquista di un seggio al Parlamento europeo da parte del Partito della Baia, ecco la vera novità, il sito è stato venduto.

Ed infine anche la notizia che The Pirate Bay conferma di essere al lavoro su The Video Bay, l'alternativa libera a YouTube per filmati in streaming da condividere, ma "senza temere di dover rimuovere il materiale per questioni che riguardano i diritti d'autore".
Ecco la vera novità, Global Gaming Factory X AB ha annunciato l'acquisto di The Pirate Bay, ed ha precisato nel comunicato stampa che introdurrà un nuovo modello di business che permetterà di compensare i titolari del copyright per il materiale scaricato.L'acquisizione verrà a costare circa 7,7 milioni di dollari.

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30 giugno 2009

Scarica 3322 file e viene assolto

Mentre in quasi tutte le parti del Globo Terrestre scaricare filmati musicali, film o qualsiasi altro prodotto protetto da copyright viene visto come il male assoluto da combattere ad ogni costo, in Spagna non viene visto come reato.

In Spagna un uomo, tra il 2003 ed il 2004, ha scaricato da internet e condiviso 3.322 filmati protetti da diritto d’autore.

Il Tribunale di Pamplona, ha assolto l’imputato da tutte le accuse, perchè non vi era alcuna prova che avesse tratto beneficio dall’aver scaricato film e musica e averla condivisa con gli altri.

Infatti secondo la legge spagnola ci deve essere un palese intento di profitto affinché qualcuno venga considerato responsabile di violazione di copyright, mentre in questo caso, è stato riconosciuto che l’uomo ha effettivamente scaricato file, ma che lo ha fatto per uso privato.

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27 maggio 2009

ThePirateBay altro giudice compromesso

Il processo che ha portato alla condanna i quattro titolari del portale ThePirateBay, sta prendendo davvero una piega strana.

Come vi avevo già segnalato, gli autori dl sito non si erano dati per vinti,  presentando ricorso al processo a cui sono stati sottoposti, perchè il giudice Tomas Norström essendo legato ad un gruppo per la difesa del copyright, ha creato un conflitto di interessi.

Ora è sorto un nuovo problema, la stampa svedese ha scoperto che il giudice Ulrika Ihrfelt, assegnata ad investigare sul coinvolgimento del giudice Tomas Norström, è legata allo stesso gruppo.

Ovviamente è stata subito rimossa dall'incarico, ma la stampa stessa ha commentato l'accaduto con toni accesi, anche perchè suona strano che non si sia riusciti a trovare un giudice non di parte.

Comunque è stato nominato un nuovo giudice dal Presidente della Corte, Fredrik Wersäll, il giudice Anders Eka.

Non ci crederete, un giornale svedese ha rivelato una connessione tra Eka e lo Stockholm Centre for Commercial Law.

Si riuscirà a trovare un giudice che non faccia parte di qualche gruppo legato alle Major?

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26 maggio 2009

P2P anche in Italia si chiedono provvedimenti

La lotta al P2P inizia in Italia, ma non è finita in Francia.

Anche in Italia la lotta al P2P si fa agguerrita, la  Fapav (Federazione anti-pirateria audiovisiva italiana), ha intimato che la Telecom (come se fosse l'unico operatore in Italia, anche se il maggiore), di fornire i dati dei suoi utenti in modo da permettere di identificare ed in seguito adottare gli interventi di sua competenza" nei confronti di quanti scaricano illegalmente dalla rete contenuti audiovisivi protetti da copyright.

La stessa la Fapav, minaccia che se il perdurare di tali azioni illegali dovesse continuare, procederà alla richiesta di risarcimento per gli ingenti danni subiti.

Secondo l'ultimo studio condotto da Fapav e Ipsos, "nel 2008 il fatturato perso a causa della pirateria è stato pari a circa 530 milioni di euro e, in termini di impiego, sono a rischio oltre 250mila posti di lavoro nel settore audiovisivo, e nel settore home video è  stimata una perdita di 40 milioni di euro di investimenti, ben 500 video-noleggi hanno cessato la loro attività' nel solo 2008 e si è registrata una perdita del fatturato del 50% del settore del video-noleggio negli ultimi tre anni".

Ma non ci sarà come causa anche la crisi, mi chiedo io!!

Comunque la Telecom da parte sua replica di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa vigente.

Come recentemente ribadito anche dalla Corte di Giustizia delle Comunità europee (sentenza 29 gennaio 2008, pronunciata nella causa C-275/06), il diritto comunitario consente agli Stati membri di circoscrivere all'ambito delle indagini penali o della tutela della pubblica sicurezza e della difesa nazionale il dovere di conservare e mettere a disposizione i dati sulle connessioni e il traffico generati dalle comunicazioni effettuate durante la prestazione di un servizio della società dell'informazione, escludendo la possibilità che tali dati possano essere messi a disposizione per controversie civili relative ai diritti di proprietà' intellettuale".

Ma non solo in Italia nascono controversie, anche l'attuale "legge HADOPI", in Francia è sotto esame, perché alcuni membri del gruppo parlamentare socialista hanno sollevato dubbi di incostituzionalità presentando il caso innanzi al "Conseil Constitutionnel" con undici punti di conflitto con le disposizioni fissate dalla Costituzione Francese.

Se il "Conseil Constitutionnel" dovesse dare un parere negativo rispetto alle eccezioni sollevate, la "United Press International" da notizia che il parlamentare europeo Guy Bono sottoporrà la questione alla corte di giustizia europea.

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12 maggio 2009

Mininova filtra i Torrent

Anche Mininova, uno dei più famosi e grandi motori di ricerca per Torrent, ha deciso di cautelarsi preventivamente, in attesa di essere sentita in tribunale, su richiesta dell'olandese BREIN (l'equivalente locale di RIAA ed MPAA e SIAE) ha infatti trascinato in giudizio il portale.


Dopo il processo a ThePirateBay, molti siti che permettono la condivisione di  file  chiudono o si preoccupano di modificare le loro linee guida iniziali; sul sito Mininova, ad esempio, sono stati posti dei filtri in grado di riconoscere i link considerati illegali e procedere automaticamente alla loro rimozione.

Sullo stesso blog di Mininova si trova conferma della decisione. I torrent che saranno riconosciuti come violazioni del copyright saranno automaticamente eliminati e ne sarà anche bloccato un eventuale successivo caricamento.

Al momento i gestori del sito rassicurano che il filtro sarà attivo per 12 settimane, e che i titoli sotto osservazioni sono solo alcuni, comunque è sicuramente un segnale forte.

Anche se sul sito è esplicitamente espresso tra le sue condizioni di utilizzo, il divieto di caricare contenuti illegali, declinando ogni responsabilità su eventuali azioni in tal senso da parte dei suoi utenti, l'aggiunta di questo filtro desta molti reclami da parte degli utenti.

Vedremo anche qui come andrà a finire.

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6 maggio 2009

ThePirateBay sarà processata anche in Italia

Anche se non è ancora finita la vicenda del processo a The Pirate Bay i guai per gli autori del sito non sono finiti, presto dovranno vedersela con l'Italia.

Bisogna tornare a quando il sito era stato sottoposto a sequestro preventivo dal Tribunale di Bergamo.

La Federazione Industria Musicale Italiana, ha infatti pubblicato sul suo sito:
«In Italia il sito thepiratebay.org è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Bergamo, a seguito di un'operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, nell'agosto del 2008. I quattro creatori e gestori del sito sono stati denunciati per violazione della vigente normativa in materia di diritto d'autore. Nell'ambito dell'operazione era stato anche ingiunto a tutti gli internet provider italiani di predisporre il blocco IP e DNS del sito svedese. Il provvedimento della procura, pienamente confermato dal Giudice per le Indagini Preliminari, è stato parzialmente revocato dal Tribunale del Riesame che, pur confermando in modo netto e deciso l'illiceità della condotta dei gestori di Pirate Bay, ha disposto la revoca del blocco IP e DNS per vizio di forma. Si attende ora la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione sul ricorso presentato dal Pubblico Ministero di Bergamo. A prescindere dall'attesa pronuncia della Suprema Corte di Cassazione thepiratebay.org, ai sensi della vigente normativa in materia di diritto d'autore, rimane un sito illegale e gli utenti che lo utilizzano per scaricare brani non autorizzati rischiano di incorrere nelle sanzioni previste dall'art. 174 ter (sanzione amministrativa pari a 154 euro) oppure dagli art 171 a-bis e 174 bis (multa fino a 2065 euro e sanzioni amministrative pari a 103 euro per ogni file illegalmente immesso in rete)».
Non solo è a rischio il sito, ma anche gli utenti.

Gli avvocati di Peter Sunde sono  Giovanni Battista Gallus e Francesco Paolo Micozzi, hanno rilasciato un'intervista in cui spiegano la strategia di difesa.

Staremo a vedere anche qui come si risolverà un problema che sia dal punto di vista Legale che dal punto di vista di chi usufruisce queste tecnologie hanno bisogno di chiarezza.

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5 maggio 2009

Coldplay nuovo album gratis sul sito ufficiale

Per gli amanti del genere musicale una bella fortuna, i Coldplay hanno deciso di regalare ai loro fan, un album live in download gratuito.

Non tutti sono contro alla condivisione tramite Internet di musica, libri e altro, anzi alcuni artisti, vedi Coelho si avvalgono di questo mezzo per promuovere le loro opere. Ora anche la band di Chris Martin percorre questa strada che vede artisti rendere disponibili le proprie opere senza richiedere alcun esborso economico, guadagnandone ovviamente in termini di consenso e immagine.

Il messaggio apparso sul loro sito, spiega che il disco è “una dimostrazione di gratitudine verso i sostenitori del gruppo, che non hanno mai smesso di supportarli e hanno permesso loro di fare quel che più amano: suonare”.

Il disco sarà distribuito a partire dal 15 maggio sul sito ufficiale.
Le 9 tracce eseguite e registrate durante il tour mondiale che i Coldplay hanno tenuto nel 2008 di : LeftRightLeftRightLeft

Glass of Water;
42;
Clocks;
Strawberry Swing;
The Hardest Part/Postcards From Far Away;
Viva La Vida;
Death Will Never Conquer;
Fix You;
Death And All His Friends;

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17 aprile 2009

Condanna per ThePirateBay

Il tanto atteso esito del processo contro La Baia dei Pirati è arrivato nella tarda mattinata di oggi: un anno di carcere per violazione del copyright ai quattro titolari del portale ed un risarcimento danni per 2,7 milioni di euro, a varie società come la Warner Bros, Sony Music Entertainment, Emi e la Columbia Pictures.

La richiesta era di 117 milioni di corone quantificabili in 106 milioni di euro, come risarcimento più interessi per le perdite causate dalle decine di milioni di download illegali tramite il sito.

A nulla sono servite le affermazioni di non colpevolezza ribadendo che "The Pirate Bay costituisce un semplice motore di ricerca per ottenere i link per il file sharing, ma non ospita materialmente sui propri server alcun file". Secondo i giudici i responsabili del sito invece erano a conoscenza della diffusione di materiale protetto dal diritto d'autore, e inoltre che il sito è organizzato per scopi commerciali; sono stati quindi, ritenuti responsabili.

Nonostante il duro colpo gli autori del sito ThePirateBay non si arrendono, ed in home-page appare questo commento:
«Come in tutti i migliori film, gli eroi perdono all’inizio ma riescono alla fine, comunque, ad ottenere una vittoria epica. È l’unica cosa che Hollywood ci ha insegnato»
La decisione della Corte potrebbe costituire un valido precedente giuridico per le major, anche se come già accaduto per Napster, gli utenti in poco tempo hanno trovato altre alternative.

Vedremo con il tempo l'evolversi in vari stati di questa dura ed aspra battaglia fra major e pirati.

Maggiori info su Reuters (in inglese).

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18 febbraio 2009

Attenzione alle nuove condizioni di Facebook

Facebook ha cambiato i termini di servizio sull'uso del noto network di condivisione. Questo cambiamento potrebbe irritare qualcuno che, si vede in un certo qual modo, espropriare dei diritti del proprio materiale pubblicato su Facebook.

Si perchè il nuovo TOS (Term Of Service) di Facebook dice:
Accettando questo contratto, lei garantisce a Facebook una licenza mondiale (con il diritto di sub-licenza) irrevocabile, perpetua, non esclusiva, trasferibile, completamente pagata al fine di utilizzare, copiare, pubblicare, diffondere in streaming, conservare, detenere, riprodurre in pubblico, trasmettere, scannerizzare, riformattare, modificare, editare, incorniciare, tradurre, estrarre, adattare, creare opere derivate e distribuire (attraverso vari livelli), qualsiasi User Content che lei pubblica sul Servizio Facebook o in connessione ad esso.
La precedente versione invece citava:
E’ possibile rimuovere i Contenuti Utente dal Sito in ogni momento. Se scegli di rimuovere i Contenuti Utente, la licenza automaticamente scadrà, in ogni modo riconosci che la Compagnia può conservare copie archiviate dei tuoi Contenuti Utente.
È nata subito una polemica. Il sito The Consumerist ha evidenziato questa nuova modifica che peraltro sarebbe passata in sordina, in quanto non vi è stato alcun comunicato da parte di Facebook. Però va detto che nelle condizioni di servizio che avete accettato, se siete utenti di Facebook è scritto che non è tenuta a preavvisarvi:
We reserve the right, at our sole discretion, to change, modify, add, or delete portions of these Terms of Use at any time without further notice. If we do this, we will post the changes to these Terms of Use on this page and will indicate at the top of this page the date these terms were last revised.
La motivazione che è stata data per questo cambiamento la riferisce Zuckerberg affermando che senza questi nuovi termini di utilizzo Facebook non sarebbe in grado di mostrare le informazioni agli altri, perchè serve che gli utenti garantiscano la licenza di utilizzarle.

Ora dopo la protesta che si è sollevata anche su Facebook, è stato apportato un aggiornamento alle condizioni, ripristinando la parte mancante.

Resta però ovvio che è possibile che restino copie d'archivio del vostro materiale, perchè se avete inviato del materiale a un altro utente, quel contenuto non viene rimosso quando voi toglierete la versione originale pubblicata nella vostra pagina Facebook o vi cancellate dal Network.

Mark Zuckerberg è intervenuto sul blog ufficiale di Facebook per darne comunicazione, dicendo anche che dopo aver dialogato con gli utenti le condizioni cambieranno ancora.

Vedremo l'evolversi della questione, anche se io mi chiedo, perchè devono formattare, scannerizzare, editare o adattare un mio contenuto?

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26 settembre 2008

The Pirate Bay è di nuovo accessibile

La vicenda risale ai primi di agosto quando il Gip del Tribunale di Bergamo ha predisposto il sequestro preventivo contro il sito THE PIRATE BAY, uno tra i più famosi siti per il peer to peer.


L'accusa è di facilitare la pirateria, eppure The Pirate Bay è un motore di ricerca specializzato nell’indicizzazione di file torrent, praticamente ne più ne meno di ciò che fa il famosissimo Google o da altri motori di ricerca, infatti il motore di ricerca svedese altro non fa che elencare i file .torrent sparsi per il web, proprio ciò che fanno Yahoo, Google, MSN, Virgilio o altri motori di ricerca.

Questa ci riporta a tutte quelle notizie che parlano della censura cinese come se fosse lontanissima e invece noi che crediamo di essere tanto liberi ecco che questa volta è toccato a noi (qui sulla presunta libertà che abbiamo ci sarebbe da parlare a lungo ma andremmo fuori tema) e non bisogna dimenticare che purtroppo la censura riguarda anche Turchia (più vicina a noi), India, Pakistan e tantissimi altri paesi.

Vengono vietati ed oscurati siti di scrittori, pittori, blogger e via dicendo. Nella vicenda The Pirate Bay vi è stato inoltre un grave fatto legato alla privacy degli utenti italiani, infatti quando un utente provava a connettersi al sito veniva reindirizzato su un'altra URL riconducibile alla IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), acquisendo gli indirizzi IP dei visitatori del sito, che fossero utenti curiosi o utilizzatori del sito, senza contare chi comunque lo utilizzava per file legali non coperti da copyright. Io non sono dell'idea che per arrivare allo scopo si debba falciare tutto.   

Su quest'ultimo punto è intervenuta pure l'Associazione Altroconsumo  presentando reclamo al garante privacy contro industria discografica, per il trattamento illecito dati personali

Nonostante ciò la famosa in questi giorni ha festeggiato i 15 milioni di utenti.

Pirate Bay nella veste di Peter Sunde uno degli amministratori del sito ha fatto ricorso al Tribunale di Bergamo grazie a Matteo Flora, esperto informatico e due avvocati Giovanni Battista Gallus e Francesco Paolo Micozzi.

I motivi per questo dissequestro non sono ancora noti, speriamo di avere aggiornamenti al più presto.
 
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4 dicembre 2007

Cosa significa Licenza Creative Commons

Ho avuto la gradita/sgradita sorpresa di vedere alcuni miei scritti copiati papali papali su altri siti.

Proprio oggi è nuovamnte successo. Subito ho detto, ma questo l'ho scritto io! Ah però mi copiano! Ma del mio nome nemmeno l'ombra.

Va be non importa, se mi copiano vuol dire che ciò che scrivo interessa, piace... Si però nessuno sa che l'ho scritto io... Ma si questa volta lascio perdere.

Però ... mmmmm... magari gli scrivo un'e-mail per fargli presente che ciò che è stato fatto non è consentito. Inoltre potevano anche fare lo sforzo di copiare qua e la qualche frase e metterci qualcosa di testa loro, ma non 5 paragrafi copiati e incollati, cioè quasi tutta la notizia escluso il primo e l'ultimo paragrafo. Che sforzo!

Mando l'e-mail, nel frattempo cerco materiale per scrivere qualcosa e leggo questa notizia:

Diritti d’autore creativi: videoblog sulla proprietà intellettuale (puntata 5)
dal sito: Doxaliber


Qui mi leggo l'articolo e consulto, come suggerito, questo libretto in formato pdf.
Mi colpiscono queste due frasi.
La prima:

“Chi riceve un’idea da me, riceve egli stesso istruzione senza per questo impoverire la mia;
così come chi accende la propria candela dalla mia riceve luce senza lasciarmi all’oscuro”


Thomas Jeffersons


La seconda:

La tutela giuridica ha per oggetto la sola rappresentazione esteriore dell’idea, dell’argomento o del concetto che è alla base dell’opera: ciò che è protetto è la rappresentazione formale con cui, ad esempio, un romanzo è espresso; non l’idea, l’argomento, la “trama” che ne è alla base. Tutti possono narrare le vicende della Sicilia di fine Ottocento, le vicende del principe di Salina, il trapasso della nobiltà e l’affermarsi di una gretta borghesia, ma nessuno, senza autorizzazione dell’autore (o dei suoi eredi, sopravvivendo il diritto d’autore al suo titolare) può narrare quella storia e quelle vicende con le stesse parole di Tomasi di Lampedusa.

Anch'io prendo spunto da altri per scrivere le mie notizie, e così fanno in pratica tutti quelli che scrivono su internet, almeno per il 90%.
Tempo fa infatti avevo trovato un articolo che spiegava appunto da dove nascono le notizie.

Inseguendo la notizia - Un algoritmo disegna la hit parade dei 100 blog da cui hanno origine le storie che invadono la Rete dal sito Galileo

Il mio blog è appunto corredato di una Licenza Crative Commons, a destra si può trovare il link che riporta le relative spiegazioni di cosa ho concesso.

Non è per essere possessivi, ma per scrivere due righe ci vuole molto tempo. Questo viene fatto nei ritagli di tempo della mia caotica giornata. Da qui nasce il disappunto di vedere le mie parole attribuite al nome di altri individui.

Per maggiori informazioni di cosa sia una Licenza Creative Commons consiglio di consultare il sito ufficiale.


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