sponsor

26 aprile 2010

Hashbot per congelare un pagina web

Oggi ho avuto modo di leggere di un interessante servizio che viene citato dall'Avvocato Giuseppe Vaciago, difensore di tre dei quattro dirigenti di Google imputati per trattamento illecito dei dati.

da Teutas Law & Technology: 

Nella prima parte della lunghissima sentenza viene riportata una sua “legittima” eccezione sulla modalità di presentazione delle "prove elettroniche". Le chiedo un commento a proposito conoscendo la sua attività universitaria in tema. (Giuseppe Vaciago ha anche partecipato a Firenze lo scorso anno ad un seminario organizzato nell'ambito del progetto europeo ECCE -European certificate on Cybercrime and Electronic Evidence-JPEN- da Teutas.it. Inevitabile quindi uno sguardo particolare a questo profilo nella lettura della sentenza).
La ringrazio per il termine "legittima". In realtà anche se l'eccezione non era proceduralmente legittima, ho ritenuto che fosse da un punto di vista sostanziale importante evidenziare che nel 2010 non dovrebbe essere più possibile produrre come prova in un processo penale un documento cartaceo di una pagina web corredato da un file digitale in formato word contenente il "copia e incolla" della medesima pagina web. Ci sono strumenti gratuiti e validissimi che permettono di garantire certezza nella fase dell'acquisizione di una prova digitale presente in Rete come ad esempio il software hashbot (http://www.hashbot.com/) che tra le altre cose è stato progettato da informatici italiani. Essendo il mio principale tema di ricerca accademica, mi rendo conto che sono parziale nel mio giudizio, ma sottavalutare il rischio in termini di alterabilità e mancanza di genuinità che una analisi superficiale della prova digitale può generare è davvero pericoloso.
Il servizio citato è Hashbot e insieme a Whoishim fa parte di due progetti creati in collaborazione da due italiani, Gianni Amato e Davide Baglieri.

Whoishim consente di trovare moltissime informazioni su una determinata persona, sempre che questa abbia lasciato delle tracce sul web, recuperandole dai vari social network, dalle community on-line, o sui motori di ricerca,ecc…

Hashbot, invece è un applicazione ad uso forense che permette di acquisire e validare scientificamente una pagina web così come si trova in determinato momento. 

Nei due filmati vengono ampiamente spiegati ambedue i progetti, il primo da Gianni Amato per il servizio Hashbot



e il secondo da Davide Baglieri per Whoishim




Se volete restare aggiornati al mio blog, abbonatevi a questo feed.

Leggi le altre notizie di Infotecnonews.

Nessun commento:

sponsor

Hai P IVA? Chiamate e internet illimitati con wi-fi gratuito. Clicca qui